Fedon, cassa ordinaria per un centinaio di addetti

Si tratta di lavoratori del settore impiegatizio. L’assemblea dei soci ripiana i 4 milioni di euro di deficit e dà il via libera per l’acquisto di azioni proprie
Pieve d'alpago, 18 maggio 2006. sciopero alla fedon
Pieve d'alpago, 18 maggio 2006. sciopero alla fedon

ALPAGO. L’assemblea degli azionisti ripiana completamente il deficit di 4 milioni di euro con cui si è chiuso il bilancio 2017 del gruppo Giorgio Fedon & Figli. Gruppo che, da un mese, ha richiesto la cassa integrazione ordinaria per tre mesi, per un giorno a settimana per un centinaio di lavoratori, perlopiù dell’ambito impiegatizio.

La società che produce astucci per occhiali (ma non solo) ha 22 negozi con il suo marchio in Italia e in Asia di cui 5 nuove aperture nel 2017. L’anno scorso ha sdoppiato le varie produzioni dando vita ad un nuova società la Fedon 1919 Srl, totalmente partecipata dalla Giorgio Fedon & Figli Spa che raggrupperà tutte le attività riguardanti il business della pelletteria.

Un’operazione che è diventata realtà con il primo gennaio 2018 e per la quale il gruppo, l’anno precedente, ha deliberato un importo pari a quattro milioni e mezzo di euro.

La perdita ripianata andava a braccetto con un ricavo di 67,4 milioni di euro nel 2017, inferiore rispetto ai 71,6 milioni dl 2016. In calo anche l’Ebitda che passa da 5,1 milioni di euro del 2016 ai 2,2 milioni dell’anno appena trascorso. L’indebitamento netto finanziario è diminuito passando da 8,2 milioni nel 2016 a 7,3 milioni nel 2017.

L’assemblea degli azionisti ha concesso, anche l’autorizzazione al consiglio di amministrazione per effettuare specifiche operazioni di mercato volte all’acquisto di azioni proprie.

Il presidente e amministratore delegato Callisto Fedon potrà dunque, in qualsiasi momento lo riterrà opportuno, acquistare azioni proprie in una o più volte. Il numero massimo delle azioni acquistate o acquistabili non dovrà essere superiore, tenuto conto delle azioni proprie di volta in volta in portafoglio al momento dell’acquisto e di quelle detenute da società controllate, al limite complessivo del 20% del capitale sociale alla data in cui avviene l’acquisto.

L’autorizzazione concessa dagli azionisti apre le porte all’acquisizione di 380mila azioni ordinarie (ammontare massimo rotativo) che vantano un valore nominale di 2, 58 euro. Il corrispettivo unitario per l’acquisto delle azioni non potrà essere né superiore né inferiore del 10% rispetto al prezzo di riferimento registrato dal titolo nella seduta di borsa precedente ogni singola operazione di acquisto. Ad oggi la Giorgio Fedon & Figli Spa possiede 21.138 azioni proprie, pari all’1,11% del capitale sociale. Nessuna delle società controllate dalla Giorgio Fedon & Figli possiede azioni della controllante.

Non solo acquisizione di nuove azioni proprie all’ordine del giorno. L’occasione è stata utile al consiglio di amministrazione, riunitosi subito dopo l’assemblea dei soci, per deliberare l’affidamento all’ingegnere Maurizio Schiavo dell’incarico di implementazione della politica industriale del gruppo con l’obiettivo specifico di rilocalizzare l’attuale fabbrica situata a Shenzhen in un’altra località della Cina.

Il consiglio ha infine deliberato il trasferimento delle deleghe di amministratore delegato al presidente Callisto Fedon che, fino a fine mandato, assumerà dunque il doppio incarico alla guida del gruppo. (ha collaborato Paola Dall’Anese)

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