Fedon, pronto lo sciopero per il 24 ottobre
I sindacati dopo l’annuncio dell’esternalizzazione del magazzino: «Attendiamo risposte dall’azienda»
Pieve d'alpago, 18 maggio 2006. sciopero alla fedon
ALPAGO. «Se l’azienda non darà risposte chiare sulla decisione di esternalizzare il magazzino, siamo pronti a proclamare uno sciopero».
Si acuisce lo strappo tra l’azienda dell’occhialeria Fedon e il sindacato di categoria. Ieri mattina, infatti, Filctem Cgil e Femca Cisl hanno incontrato i circa 200 lavoratori dell’azienda alpagota, dopo l’annuncio da parte dei vertici aziendali di dare all’esterno l’attività di magazzinaggio che attualmente coinvolge una quindicina di dipendenti. Una scelta che ha lasciato a dir poco perplesse le parti sociali: «Temiamo che questo possa essere soltanto il primo passo verso lo spacchettamento di altre attività dell’impresa. Quell’impresa che si è sempre vantata di stare sul territorio dove è nata. Allora perché far gestire il deposito a una società di Treviso? E ai lavoratori che restano senza un’occupazione, cosa faranno fare?».
Queste sono le domande che si pongono le sindacaliste Denise Casanova e Milena Cesca, con la speranza di poter avere una risposta chiara la settimana prossima, quando è previsto un incontro con la proprietà. «La riunione ci è stata chiesta dalla Fedon l’altro ieri, quindi, come abbiamo anticipato ai dipendenti in assemblea, attendiamo di capire cosa ci diranno in quella sede, per poi decidere come muoverci».
Intanto la preoccupazione sale anche tra gli addetti della ditta che produce astucci per occhiali. «I lavoratori sono molto preoccupati. Nessuno capisce quale piano possa nascondersi dietro a questa decisione. E poi come saranno impiegate le persone chiamate a cambiare mansione? La settimana scorsa l’azienda ha tranquillizzato gli addetti del magazzino circa il loro futuro all’interno della Fedon, ma le bocche sono rimaste cucite sul ruolo che dovranno svolgere. È chiaro che, in queste condizioni, è difficile rimanere calmi e fiduciosi».
Si dovrà attendere, quindi, il 20 ottobre per capire le novità che saranno portate poi all’attenzione dei lavoratori il lunedì successivo in assemblea. «Se le spiegazioni che riceveremo», concludono Casanova e Cesca, «non saranno convincenti, il 24 ottobre sarà sciopero».
Paola Dall’Anese
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