Feltre: a Vaccari manca la maggioranza in consiglio

Annullata la seduta dell'assemblea comunale per mancanza di numero legale. Il sindaco: «Non ho parole». L'opposizione: «Non hanno più i numeri»
Il sindaco Vaccari in aula. A sinistra gli assenti di ieri: in alto Nunzio Gorza e Dario Bond, sotto Perotto e Tatto.
Il sindaco Vaccari in aula. A sinistra gli assenti di ieri: in alto Nunzio Gorza e Dario Bond, sotto Perotto e Tatto.
FELTRE.
Due chiamate a vuoto, poi tutti a casa. La maggioranza che sostiene Vaccari non risponde. Come già due mesi fa, il consiglio comunale non ha numeri per deliberare. Ma stavolta all'ordine del giorno c'erano provvedimenti di importanza cruciale. Dure le accuse dell'opposizione al centrodestra: «Chiarisca se ha ancora voglia di guidare la città».

Nel giorno del consiglio più importante dell'anno (all'ordine del giorno ci sono il riassetto del mercato, il piano urbanistico di Zermen e la gestione dei cimiteri), gli alleati tradiscono Vaccari e lo condannano ad una verifica immediata. In aula i presenti del centrodestra sono solo nove su tredici: mancano Clemente Perotto e Cristian Tatto del Pdl, il primo in trasferta per lavoro, il secondo in colpevole ritardo. Assenti anche - e non è la prima volta - il leader del Pdl (e presidente del consiglio) Dario Bond, impegnato in una tv locale nei commenti al voto amministrativo, e il capogruppo della Lega Nunzio Gorza. L'opposizione, praticamente al completo (manca solo il pd Brambilla, che arriverà con un quarto d'ora di ritardo) si rifiuta di salvare l'assemblea e resta fuori. Così il vicepresidente De Rosa, dopo il secondo appello, deve rassegnarsi: «Ci vediamo la prossima volta».

E' l'assenza di Nunzio Gorza ad accendere la miccia della polemica nella maggioranza. Da tempo in rotta con Vaccari, il capogruppo del carroccio ieri ha marcato in modo netto la sua distanza dall'amministrazione e dal sindaco. E lo ha fatto consapevolmente, ossia intuendo le conseguenze della sua assenza. Peraltro più d'uno nella maggioranza si aspettava che invece partecipasse alla seduta, ma appoggiando alcuni emendamenti dell'opposizione, il che avrebbe aperto una crisi ancora più profonda nella coalizione.

Per Bond, invece, si è trattato di un incidente. «Sono scappato dalla tv, pensavo che i numeri in aula ci fossero», spiega al telefono. «Sarei arrivato con un po' di ritardo, ma contavo di esserci». E invece quando arriva a Feltre, l'aula consiliare è già vuota. Vaccari, chiuso nel suo ufficio, scrive in tre righe tutta la sua rabbia. E la sintassi tradisce il suo nervosismo: «Come sindaco e rappresentante dei cittadini di Feltre non ho e non vi sono parole per commentare quanto avvenuto e la mancanza iniziale del numero legale per iniziare la discussione di importanti argomenti di interesse della nostra comunità».

L'opposizione riunita davanti al palazzo commenta senza sconti. «E' una situazione che si ripete», dice Marcello Malacarne del Pd. «C'è una maggioranza svogliata e con problemi evidenti, incapace di garantire i numeri anche per un consiglio importante come quello di oggi. Se poi teniamo conto delle dimissioni dei consiglieri giovani, dell'uscita dall'alleanza dei due esponenti di Feltre verso l'Europa e degli assessori persi per strada, si capisce quanto sia delicata la situazione. Io credo che più di uno nella maggioranza abbia mal di pancia a votare un piano dei cimiteri che prevede loculi in vetro resina o ad approvare il piano di Zermen». Sferzante anche il commento di Paolo Perenzin (Sinistra): «La maggioranza ha problemi politici che stanno venendo a galla. Noi ci siamo, agguerriti ma anche propositivi. Loro invece no. Ma è ora che ci facciano sapere se hanno ancora voglia di portare avanti un progetto per la città».

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