Adesca una 15enne sulla chat: la madre lo porta in tribunale
Un ventenne finisce nei guai per aver esagerato con una giovane amica virtuale. La ragazzina di Feltre si è confidata in famiglia ed è partito il procedimento penale
La chiacchierata sul social diventa un possibile reato. Un ventenne si è messo nei guai, per aver adescato una minorenne. Una feltrina classe 2008 conosciuta virtualmente in rete, attraverso un’applicazione di messaggistica.
L’imputato è di fuori provincia e la querela della mamma della 15enne l’ha portato in tribunale.
La prima udienza
Il 16 gennaio è stata celebrata l’udienza pre-dibattimentale, davanti al giudice Federico Montalto e al pubblico ministero di Venezia, nella quale l’avvocato difensore aveva provato a chiedere una sentenza immediata di proscioglimento, ma siccome non è arrivata ha scelto l’abbreviato. Tutto sugli atti già raccolti dalla Procura distrettuale lagunare: potrebbe anche essere un segnale.
In caso di colpevolezza, avrebbe rischiato una condanna da uno a tre anni di reclusione. Naturale che esista la presunzione d’innocenza e può anche darsi che la vicenda vada a finire con un’assoluzione con formula più o meno piena.
Cosa è successo
Secondo una prima ricostruzione, i due ragazzi si sono conosciuti su un social e hanno cominciato a chattare, cioè a dialogare a distanza.
Il futuro imputato avrebbe esagerato, invitando la parte offesa ad attività ancora illegali alla sua età. Lei sarebbe rimasta al gioco fino a un certo punto, poi si è confidata con la madre che per tutelarla è andata a presentare una querela.
La magistratura ha avviato le indagini preliminari, delegando gli accertamenti alla Polizia postale e il pubblico ministero ha ritenuto che l’accusa fosse sostenibile, ecco perché ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio. Passo successivo l’udienza pre-dibattimentale del 16 gennaio.
La prima del ruolo mattutino di Montalto, ventiquattr’ore dopo la sentenza della Corte d’Assise per omicidio volontario. La difesa ha domandato il rito abbreviato e gli è stato concesso. Per adescamento di minore, si intende qualsiasi atto volto a carpire la fiducia del soggetto attraverso artifici, lusinghe o minacce posti in essere anche mediante l’utilizzo della rete internet o di altre reti o mezzi di comunicazione. Discussione e sentenza nel prossimo mese di maggio. Tra meno di cinque mesi.
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