Feltre: B&B come imprese, tutti contrari
Preoccupa la bozza del disegno di legge regionale: «Chiudiamo l’attività»
FELTRE.
«Se i bed and breakfast venissero equiparati alle imprese, con relativa procedura di registrazione alla camera di commercio che comporterebbe più spese e maggiori oneri burocratici, chiuderei l’attività». A lanciare l’allarme sono i titolari di b&b, magari con una sola camera a disposizione degli ospiti, preoccupati di fronte ad un articolo contenuto nel disegno di una nuova normativa regionale sul turismo. Ma l’iter di presentazione è appena partito e c’è tempo per apportare modifiche prima del passaggio in proposta di legge, grazie anche alle varie osservazioni che possono venire dai territori.
Tanti sollevano perplessità: «I costi di gestione sarebbero troppo alti per i bed and breakfast se fossero trasformati in imprese, quando invece rappresentano una seconda attività e non il lavoro principale. È un problema», spiega Mara Curto, titolare di “Casa Ester” che offre sette posti letto ai visitatori. «Siamo contrari e sarà compito nostro riunirci. Mettersi insieme è difficile dal punto di vista organizzativo, ma sta a noi muoversi per fare presente alle istituzioni le nostre motivazioni. Chi ha un piccolo budget non riuscirebbe a rientrare nelle spese e rinuncerebbe all’attività». La conferma arriva da Gianna Bettega, che nel suo b&b “Centro storico” ha una ricettività per tre persone: «Se la situazione rimane in quest’ottica va bene, altrimenti chiuderei perché non ne varrebbe più la pena», dice. «Quando i figli vanno ad abitare per conto loro, si mettono a disposizione le stanze vuote per mantenere una casa grande. È un modo per arrotondare che permette una seconda entrata. Lo spirito con cui ho aperto guarda verso un’ospitalità che fa entrare in contatto con la realtà del posto ed è apprezzata dagli stranieri».
Il rischio, sottolinea il titolare delle “Vette feltrine” è che venga penalizzato «un settore estremamente funzionale per un tipo di turismo slegato dalla stagionalità classica, ma in grado di rispondere alle esigenze ricettive in occasione delle grandi manifestazioni sportive o gli eventi come il palio sparsi nel corso dell’anno».
Chi ha iniziato a muoversi è l’amministrazione di Pedavena, che ha inviato una mail alle attività turistiche del comune, allegando le slide di presentazione del disegno di legge che evidenziano i cambiamenti negli articoli maggiormente modificati rispetto alla normativa in vigore. L’invito del vicesindaco Castellaz è di «leggere il documento e presentare osservazioni», con l’idea poi di organizzare un incontro per raccoglierle, discutere le linee guida e «comunicarle alla Regione che sta seguendo la strada della condivisione».
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