Feltre. C’è un buco nei conti: Perenzin pensa a un ritocco dell’Imu

Mezzo milione di scoperto non previsto costringe il sindaco a studiare una revisione delle aliquote sulle seconde case

FELTRE. I conti non tornano. Dopo due mesi e mezzo di verifiche, conteggi e riconteggi, il sindaco Perenzin ha maturato la prima convinzione: nel bilancio del Comune c’è un buco che dev’essere rattoppato urgentemente. La stima dice mezzo milione di euro. Ossia all’incirca quanto il governo si prenderà in più, rispetto alle previsioni, dalle entrate dell’Imu. Un prelievo che non era ipotizzabile, visto che il bilancio 2012 era stato approvato quando ancora la partita dell’Imu era apertissima. Ma che oggi taglia un altro pezzo di coperta all’amministrazione, lasciandola con i piedi al freddo. Bisogna poi aggiungere altri 5-700 mila euro di “scoperto” che riconduce ad appalti o forniture ancora da pagare. Gli ultimi pagamenti risalgono a marzo e sono relativi a parte del 2011.

A questo punto rimediare non è più una scelta ma un obbligo. E il campo di intervento si riduce ancora una volta alla tassa sulla casa, che potrebbe essere rivista. «Non toccheremo le aliquote della prima abitazione, che anzi sarebbe bello poter ridurre ulteriormente», premette il sindaco. «Ma sulla seconda casa e sulle riduzioni si può fare qualcosa e ci stiamo ragionando. A settembre saremo chiamati a prendere una decisione».

Dunque l’aliquota sulla prima casa resterà allo 0,4 per cento, con detrazione di 200 euro più 50 per ogni figlio con meno di 26 anni residente nella stessa. C’è invece possibilità di modifiche per l’aliquota ridotta - dallo 0,86 allo 0,4 per cento - per chi affitta la casa. E, ancora di più, per le seconde case e per tutti gli altri fabbricati (tranne quelli rurali), la cui aliquota oggi è dello 0,86 per cento. Quanto potrà essere aumentata quest’ultima, è difficile ipotizzarlo. Ma ci sono città che l’hanno portata fino alla soglia massima dell’1,06 per cento.

Da qui a settembre, però, quello dei conti sarà un fronte caldissimo per l’amministrazione. Tra la fine di agosto e l’inizio di settembre, il sindaco dovrebbe avere una risposta sulla richiesta di sforamento del patto di stabilità, presentata al governo. Perenzin conta di riuscire a strappare una deroga per almeno 300 mila euro, con il quale liberarsi di qualche laccio. «Non abbiamo certezze, ma solo speranze», aggiunge il sindaco. «Dipenderà da quanti Comuni hanno presentato richiesta e da quanti possono “garantire” per loro, avendo invece più liquidità di quella che riescono a spendere». Ma le intenzioni dell’amministrazione saranno più chiare già a fine luglio quando Perenzin e la giunta convocheranno un’assemblea pubblica per illustrare la situazione economica dell’ente e mettere in chiaro quali sono le possibilità di azione.

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