Feltre, il comitato “Diritto alla salute”: «Psichiatria perde i pezzi»
Appuntamento venerdì alle 8 davanti all’ospedale, a marzo il nuovo primario potrebbe trovare un solo medico
Da fine 2022 a oggi sono andati via tre psichiatri, l’attuale primario Angelo Brega si è già accomiatato dai suoi pazienti pronto a partire per altra sede di lavoro, e adesso è quasi certo il trasferimento ad altra Ulss anche dell’ultima professionista in organico di reparto, Alice Marquis Alpago Novello, reparto che dall’estate 2021 è “temporaneamente” chiuso alle degenze.
Il concorso per primario è stato bandito e ci sarebbero tre candidati. Chi si dovesse aggiudicare il primo posto, ora come ora, andrebbe a dirigere un’équipe fatta di un solo medico psichiatra che ha cambiato contratto di lavoro e che fa ore di ambulatorio.
Il vaso è colmo, per il comitato feltrino “Diritto alla salute” che organizza per venerdì alle 8, davanti all’ingresso del Santa Maria del Prato, un flash mob.
Una manifestazione per esternare «un grande disagio per un disservizio che può essere necessario a tutti e a tutte perché nessuno può ritenersi immune da problematiche di tipo psichiatrico», che viene fatta precedere da un articolato documento per sensibilizzare la popolazione sulla grave carenza.
«Sono tutti utili e tutti indispensabili», si spiega nella nota dal comitato. «Se è vero che anche l’unica psichiatra a tempo pieno Alice Marquis Alpago Novello se ne andrà a marzo, allora siamo alla frutta! Ad andarsene non è più solo “chi può” ma anche chi “non ne può più”, e noi utenti con loro».
Il comunicato fa riferimento all’arrivo al Santa Maria del Prato della dottoressa Marquis Alpago Novello arrivata nell’ottobre 2022 come specializzanda che in quell’epoca andava già a coprire i “buchi” lasciati da altri tre psichiatri Procaccini, Marra e Dalla Verde, con il reparto già chiuso alle degenze».
«Il fatto che dall’Ulss si dica che tutto va bene, che ci sono i concorsi, che si inaugurano nuovi macchinari, nuove sedi o case di comunità, non è una rassicurazione perché non c’è salute senza salute mentale. La Psichiatria di Feltre c’è ed esiste perché ci sono malati che hanno bisogno di essere curati», si continua dal comitato “Diritto alla salute”: «Lo abbiamo sempre detto: parliamo di una malattia che si manifesta a ogni età, senza distinzione di genere e che richiede équipe e bravi medici, psichiatri in primis. Per questo affermiamo che se non si ha il coraggio di scrivere “Reparto Chiuso”, quel reparto e i suoi servizi devono funzionare e devono porre al centro il malato! Medici e personale sanitario stanchi, poi, non possono lavorare bene con pazienti “ancora più stanchi”(talvolta di vivere! )”. Non possiamo più aspettare, come succede sempre più spesso, che una ragazza di 20 anni ,a seguito di una crisi depressiva (cosa successa nei giorni scorsi) , arrivi a “spegnere la luce” per sempre», si continua dal sodalizio. Anche lei era utile e indispensabile».
Insomma, a fronte di tante defezioni soprattutto in ambito psichiatrico dove dal 2020 si è assistito a una vera e propria fuga di specialisti, a partire dall’ex primario Massimo Semenzin ora dirigente a Pordenone, c’è qualche azione per migliorare lo stato delle cose? Intanto, si risponde dal comitato, è fondamentale che il personale interno scuota la politica.
«Estendiamo l’invito al flash mob di venerdì anche agli utenti, familiari e comitati presenti in provincia, affinché davanti ai Csm di Agordo, Belluno e Pieve di Cadore si faccia lo stesso presidio a mezzogiorno 12. Per chiedere a Feltre, alla dottoressa Alice Marquis Alpago Novello di ritornare sui suoi passi, ai sindaci e alla Conferenza dei sindaci di preoccuparsi del tema visto che li interessa, alla dirigenza Ulss in primis con il dottor Dal Ben e ai dirigenti e funzionari dottori Gatto, Favaretto e Paludetti di prendere in mano efficacemente questo disagio crescente di mancati servizi di Salute Mentale, non solo a Feltre ma anche in tutta la provincia di Belluno».
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