Feltre: Comune-Italgas, pronte le carte per il divorzio
La minoranza presenta la strategia per una svolta: rescissione del contratto e gara pubblica
Domani in consiglio si decide se Feltre deve proseguire il suo rapporto con l’Italgas
FELTRE.
Un nuovo gestore per la fornitura di gas, subito e non fra tre anni. Con grandi vantaggi per le casse comunali (almeno due milioni di euro di incassi) e un servizio più efficiente per i cittadini. La minoranza è convinta che il matrimonio con Italgas si possa sciogliere e ieri mattina ha presentato in municipio le carte per il divorzio. Con argomentazioni che la maggioranza, domani in aula, non potrà ignorare. A dicembre dell'anno scorso fu la confusione normativa a convincere Vaccari e la sua maggioranza che fosse più saggio andare avanti con Italgas. Oggi la giurisprudenza ha fatto luce sulla materia e la minoranza consiliare - con il supporto di pareri autorevoli - riapre la partita del gas con argomentazioni difficili da respingere. Chiudere a fine anno il contratto con l'Italgas - si legge nella proposta di ordine del giorno depositata ieri mattina in municipio - consentirebbe al comune di guadagnare (almeno) 900 mila euro all'anno dal 2011, contro i centomila garantiti dall'attuale gestore. E di avere - ma questo non è difficile, visti i problemi degli ultimi anni - un servizio più efficiente per i cittadini. La revoca è possibile, sostiene il centrosinistra, per «sopravvenuti motivi di interesse pubblico». Quanto al contenzioso sul valore delle reti (la perizia del comune le valuta un milione e 368 mila euro, quella di Italgas 10 milioni 678 mila), sarà un tribunale a decidere, e non sicuramente un accordo fra le parti che «si prospetta impossibile, a causa del divario di valutazione». In ogni caso, stando al parere degli esperti di Varna srl (la società che ha firmato la perizia per conto del comune) il rimborso a non sarà mai quello chiesto da Italgas. Il braccio di ferro in corso, comunque, non impedisce al comune di bandire subito una gara per una nuova gestione dal 2011. E consentirebbe alla maggioranza di evitare un rischio concreto e pesante: quello di una condanna per danno erariale per «grave danno economico per l'ente». Nel centrodestra la riflessione è aperta, domani in aula il voto che potrebbe riaprire i giochi. (cric)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi
Video