Feltre, contribuente fantasma salvato dalla prescrizione
FELTRE. Come evadere oltre due milioni e farla franca. Non si deve procedere contro l’imprenditore albanese, con base a Feltre, Eduart Byku: è passato troppo tempo e il reato contestato, di sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte, è inesorabilmente caduto in prescrizione. È come se non fosse stato mai commesso. L’agenzia Equitalia Nord si era anche costituita parte civile con uno degli avvocati di fiducia, per cercare di recuperare almeno qualcosa del milione e 900 mila euro di imposte evase e dei 200 mila euro di Iva non versata, ma è stato tutto inutile.
Il difensore De Vecchi ha fatto due conti e si è sentito legittimato a chiedere una sentenza di proscioglimento, che sarà inevitabilmente pronunciata dal giudice Coniglio.
Peraltro lo stesso calcolo, dal 2009 in poi, l’aveva già fatto il pm Tricoli: sette anni e mezzo se ne sono andati e il reato è sparito. Le altre cifre precise che si possono fare per questo processo sono Irpef per 16 mila 908 euro e Iva per 97 mila 706 euro per un totale di 114 mila 615, più interessi e sanzioni amministrative.
Un contribuente fantasma, che fra l’altro non vive e lavora più nel Feltrino e si è reso irreperibile. Non si sa davvero dove sia andato a finire il titolare di due imprese edili, una individuale e l’altra a responsabilità limitata (rispettivamente Edil e Byku srl), che facevano lavori a regola d’arte, per di più a prezzi concorrenzali, ma erano completamente sconosciute al fisco. Il meccanismo dell’evasione era tanto semplice quanto efficace. Dopo le contestazioni, il socio e amministratore unico della Byku srl era in grado di rendere inefficace la procedura di riscossione coattiva, vendendo i propri immobili. L’ultima cessione è stata perfezionata a 560 mila euro più Iva, naturalmente.
Secondo quanto emerso dalle complicate indagini della Tenenza della Guardia di finanza di Feltre, l’imprenditore arrivato dai Balcani svolgeva la propria attività, emettendo regolari fatture, pagando gli stipendi agli operai e versando i relativi contributi previdenziali. Ma al momento di fare i conti con il fisco italiano non si preoccupava di fare alcuna dichiarazione dei redditi, di conseguenza tutti i costi che le imprese devono sostenere erano ridotti a zero. Questo risparmio gli permetteva di proporre tariffe molto più convenienti di quelle degli altri candidati e di aggiudicarsi i lavori, potendo anche contare su un guadagno personale illecito. Lavorava esclusivamente per i privati, non soltanto in provincia di Belluno, ma anche di Treviso, Vicenza e Padova. I finanzieri hanno ricostruito con grande pazienza e attenzione tutti i movimenti, ma alla fine il loro lavoro non è servito a nulla. Non doversi procedere per intervenuta prescrizione e chissà dove mai verrà a saperlo l’ormai ex imputato Byku.
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