Feltre: dicembre nero per le Pm10
Già nove sforamenti. Riposi: «L'aria sta migliorando»
Una veduta della città. Le Pm10 superano spesso i limiti
FELTRE. Aria fuorilegge nove volte in meno di un mese, con concentrazioni di polveri sottili sopra il limite di 50 microgrammi per metro cubo. Il 20 dicembre il picco di 79. Per il comune, gli sforamenti delle Pm10 sono in diminuzione negli ultimi sette anni, eppure nel 2010 la soglia dei 35 superamenti pervista dalla norma è ampiamente superata. Sarà la crescita del traffico per gli acquisti natalizi, o la frenesia prefestiva a tutto gas, fatto sta che le giornate di smog a dicembre sono schizzate alle stelle. Nove in quattro settimane: tre sforamenti consecutivi da lunedì 20 dicembre a mercoledì 22, con il grafico registrato dalla centralina dell'Arpav in via Colombo che segna un trend da tappone di montagna: prima una concentrazione di Pm10 di 79 microgrammi per metro cubo contro i 50 di parametro limite, poi un valore di 69 e quello successivo di 70. Sfogliando il calendario nelle settimane precedenti, ecco altri tre sforamenti il 15 dicembre (a quota 61), il 17 (media giornaliera 66) e il 19 (polveri sottili a 65). Fuorilegge anche le date del 3, 7 e 12 dicembre, rispettivamente con 51, 53 e 51 microgrammi. In più, tra gli inquinanti atmosferici infieriscono a Feltre anche il benzo(a)pirene - temibile agente cancerogeno che secondo un report di Legambiente è regolarmente oltre il limite di guardia - e l'ozono. Fin qui, le note dolenti. Ma il comune negli ultimi mesi ha approvato un piano d'azione in undici mosse contro le Pm10 e ha ottenuto il rinnovo fino al 2013 della certificazione ambientale europea Emas. Nella strategia per migliorare la qualità dell'aria rientra la rottamazione delle vecchie stufe a legna o carbone e delle caldaie a gasolio o a legna, con un incentivo della Provincia per sostituirle con nuovi sistemi di riscaldamento a basse emissioni e alta efficienza. Il bando è ancora attivo e le informazioni per accedere al contributo si trovano sul sito www.provincia.belluno.it. In merito a questo, è stato effettuato un censimento dei sistemi di riscaldamento domestici. Su 9 mila 149 famiglie che hanno risposto al questionario, le caldaie a metano sono quasi la metà (4436 in tutto, cioè il 48.49 per cento). Quelle a legna sono 557 (il 6 per cento), a gasolio 475 (5.1 per cento), a pellet 37 (0.4 per cento), a energia solare 2 (0.02 per cento), e le stube 36 (0.39 per cento). Altre casistiche comprendenti più fonti di riscaldamento: metano-legna il 19.4 per cento (1776 utenze), metano-stube il 3.2 (295) e gasolio-legna il 6.2 (571). «La qualità dell'aria nella nostra cittadina soffre indubbiamente della presenza di qualche inquinante», ammette l'assessore all'ambiente Raffaele Riposi, «ma sia per le condizioni climatiche degli ultimi anni, sia per una presa di coscienza da parte dei cittadini (nuove auto e nuovi sistemi di riscaldamento), sia per la sensibilità dell'amministrazione che tiene costantemente sotto controllo il problema ed è pronta ad adottare provvedimenti compatibili, i livelli degli inquinanti tendono a diminuire». A complicare le cose ci si mettono poi le caratteristiche morfologiche della vallata, che «per i rilevanti dislivelli e l'angustia del tracciato risulta particolarmente influente sulla meteorologia», aggiunge Riposi. «La frequente presenza di fenomeni di inversione termica invernali, anche accentuati e prolungati, costituisce un tratto specifico del territorio comunale, che trovandosi a circa 300 metri di altitudine è denotato da una valle chiusa, con scarsa ventilazione e ricambio d'aria, soggetta seppur raramente ad un travaso di correnti provenienti dalla pianura. Inoltre, la carenza di precipitazioni favoriscono il concentramento delle polveri».
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