Feltre, dipinta una croce sul muro della casa di un musulmano

E' alta un metro e mezzo, il cittadino marocchino: "Non la cancellerò"
FELTRE.
Una croce alta un metro e mezzo, dipinta con lo spray marrone sulla parete appena intonacata di una casa in ristrutturazione. Sembrerebbe l’ennesimo sfogo di un graffitaro annoiato e poco ispirato se l’edificio in questione non fosse di un marocchino, di religione musulmana. Il messaggio allora assume tutt’altro significato e non è sproporzionata la risposta che arriva dalla frazione di Zermen, dov’è avvenuto l’episodio: «Ci dissociamo da questo gesto e lo condanniamo. E’ vergognoso».

 A parlare è Ezio Lise, portavoce della frazione: «La cosa peggiore che potremmo fare è tacere di fronte ad un gesto che ne rievoca altri, tristissimi, del periodo più buio per tutta l’umanità. Marchiare con un simbolo religioso la casa di uno straniero che ha un’altra fede è veramente spaventoso. Spero che i carabinieri facciano un’indagine. Voglio credere che non sia stato un cittadino di Zermen, qui c’è sempre stato rispetto per tutti, a maggior ragione per un cittadino che da anni sta investendo i suoi risparmi per costruire una casa nel paese che lo ospita».

 La casa - un bell’edificio di vecchia costruzione, ormai rifatto quasi per intero - è proprio al centro della frazione, di fronte alla strada che porta alla chiesa. La croce l’hanno vista tutti, mercoledì mattina: date le dimensioni, non poteva passare inosservata. L’hanno disegnata martedì notte e probabilmente erano in due, vista l’altezza del crocifisso. Il proprietario della casa - un marocchino che da anni è cittadino italiano - se n’è accorto nel pomeriggio dello stesso giorno, quando ha finito di lavorare e come sempre è andato nel suo cantiere di Zermen per portare avanti i lavori.

 R.B. - queste le iniziali del suo nome - vive a Feltre da più di quindici anni, ha una famiglia cresciuta qui e dedica alla casa di Zermen tutto il suo tempo e i suoi risparmi. «Ci lavoro da due anni e mezzo e mi ci vorrà almeno un altro anno per completare questa ristrutturazione», racconta. «Il crocifisso? Non mi ha turbato, anche se ovviamente non mi ha fatto piacere trovarlo lì. Io ho grande rispetto per tutti i simboli religiosi. E proprio per questo non lo cancellerò, Lo lascerò lì fino a quando non darò il colore alla parete. Non mi faccio intimidire, vorrei che questo fosse chiaro anche a chi ha compiuto questo gesto». Ferma condanna («Sono dispiaciuto, è una brutta situazione») è stata espressa anche dal capogruppo della Lega Nunzio Gorza, che in quanto geometra sta seguendo il cantiere della casa di Zermen

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