Feltre, dodici letti di terapia intensiva al posto delle sale operatorie
È stata quasi ultimata la demolizione dei vecchi spazi utilizzati da Ginecologia.
La ricostruzione e riconversione prevede una spesa di quasi 2,3 milioni di euro
FELTRE. Cantieri aperti all’ospedale Santa Maria del Prato per smantellare ciò che non serve più e riconvertire spazi altrimenti inutilizzati o sottoutilizzati in luoghi di cura ad alta intensità assistenziale. La demolizione delle vecchie sale chirurgiche di Ginecologia per ricavare 12 posti letto di Terapia intensiva (che vanno ad aggiungersi ai 7 già pronti dell’ex Rianimazione) è quasi ultimata.
A breve si passerà alla fase due, quella della ricostruzione per la quale l’Ulss Dololmiti si affida al Consorzio Stabile imprese padovane per l’esecuzione dei lavori, e investe 2 milioni 116 mila euro circa. A questi però si dovranno aggiungere oltre 149 mila euro per la realizzazione di un impianto elevatore che dal livello seminterrato porti a quello del piano di copertura della piastra servizi.
Di queste variante si dà conto in una delibera firmata dalla direttrice generale Maria Grazia Carraro dove si evidenzia che in luogo dell’accesso all’esterno (previsto nello studio di fattibilità) per la manutenzione ordinaria e straordinaria necessarie ai nuovi impianti a servizio della futura terapia intensiva, si è optato per una soluzione più funzionale che consenta l’esecuzione in sicurezza delle attività.
Si è quindi stabilito che le Uta (Unità trattamento aria che servono a riscaldamento o raffreddamento degli ambienti) saranno posizionate all’interno di un vano tecnico, e non più all’esterno, com’era previsto in origine di progetto. Questa scelta ha il vantaggio, si evidenzia dall’Ulss Dolomiti, di non dover modificare o sostituire le centrali esistenti nell’area a nord di padiglione Dalla Palma, cosa che avrebbe comportato l’interruzione di servizio ai piani secondo e terzo.
Solo in settembre era stato approvato il progetto definitivo per riaprire i cantieri in padiglione Dalla Palma, una volta ottenuta l’autorizzazione regionale, e riconvertire spazi vuoti alle nuove, e purtroppo sempre attuali, emergenze sanitarie.
Ma già nell’estate di un anno fa si era prospettata l’attivazione al Santa Maria del Prato, di diciotto posti letto di terapia intensiva aggiuntivi rispetto alla dotazione attuale.
Nella riunione della ex dirigenza Ulss con l’ingegnere della Regione, si era dunque concordato che diciotto posti letto di terapia intensiva potessero trovare collocazione in parte nell’ex Rianimazione (sette posti) già predisposta con i flussi tecnologici e tutto il resto per la gestione di pazienti in condizioni critiche, e al primo piano del padiglione Dalla Palma (12 posti) al posto dell’attuale gruppo operatorio di Ginecologia che è stato trasferito nella piastra, con tutte le altre sale chirurgiche, già dall’inizio dell’anno
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