Feltre e Pedavena contrari ma l’iter per le due centraline sul Colmeda avanza

I due progetti interessano un tratto del torrente di 300 metri. Bonan: «Iniziative speculative basate solo sugli incentivi»  

FELTRE. I Comuni di Feltre e Pedavena hanno immediatamente espresso parere negativo, ma l’iter per la realizzazione di due mini centrali idroelettriche sul torrente Colmeda prosegue la sua strada. Due progetti molto simili, che puntano a sfruttare due briglie a distanza di circa 300 metri l’una dall’altra nella zona tra Farra e Boscariz, a cavallo del confine tra i due comuni, con un salto d’acqua dove dovrebbero essere costruiti i due edifici di circa 20 metri quadrati con all’esterno l’impianto a coclea grazie al quale l’acqua verrebbe prelevata a monte e restituita immediatamente a valle.. La prima domanda, relativa all’impianto più a monte lungo l’asta del torrente è stata presentata nel 2016, la seconda è stata presentata nel 2017. Le prime conferenze dei servizi, non ancora decisive, hanno messo sul tavolo le intenzioni dei proponenti con le mini centrali con una potenza di poco più di 55 kilowatt e un potenziale produttivo di 236 mila kilowatt. Feltre è pronta come in occasione delle battaglie che evitarono tali impianti sui torrenti Stien e Caorame.

Comuni contro

Feltre e Pedavena hanno subito espresso contrarietà nei confronti di due progetti che per l’assessore comunale di Feltre, Valter Bonan, «rappresentano interventi meramente speculativi che trovano giustificazione solo nella concessione degli incentivi per questo tipo di impianti. Soldi che sarebbe meglio destinare all’efficienza energetica per ridurre i consumi e le emissioni di anidride carbonica. Basti pensare che le circa 3.600 mini centrali attualmente attive in Italia coprono un misero 0,2 per cento dei consumi energetici e lo 0,6 del potenziale idroelettrico. Tra l’altro si tratta di impianti progettati in base a Manuale del Tonini che risale agli anni 60 e ormai non è più attendibile nel quantificare piovosità e portata dei corsi d’acqua. E nessun monitoraggio recente è stato eseguito di recente per supportare le due domande».

Stop agli incentivi

Anche se i due progetti in questione non rientrano nella casistica, il decreto ora in fase di valutazione da parte della Commissione europea potrebbe dare un colpo quasi mortale a questo tipo di impianti, visto che nell’impianto del decreto è prevista la scomparsa degli incentivi: «Sarebbe la fine di questo tipo di progetti anche perché con i lunghi periodi di siccità e i livelli attuali dei torrenti a nessuno verrebbe in mente di costruire mini centraline», afferma ancora Bonan. «L’intera impalcature crollerebbe».

Colmeda da tutelare

«Il parere contrario di Feltre e Pedavena ha trovato l’avallo del Parco», aggiunge l’assessore Valter Bonan. «Voglio ricordare che il torrente è già interessato da derivazioni in Val di Faont e poi per usi industriali da parte della Forgialluminio. Inoltre a circa 100 metri si trova una zona di interesse ambientale. Al momento opportuno mi aspetto una forte presa di posizione della Provincia. Noi faremo la nostra parte. Poi in Conferenza dei servizi andranno ascoltati l’Arpav, la Soprintendenza e il Genio civile».

Il diritto all’acqua

Nella Giornata mondiale dell’acqua, il Comune di Feltre annuncia l’adesione a breve alla Carte delle città per il diritto umano all’acqua, promossa da un comitato che vede tra i suoi capofila il Comune di Milano. L’iniziativa per adesso comprende 125 città e l’obiettivo è tornare alla gestione pubblica dell’acqua intesa come bene comune. —



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