Feltre: fotovoltaico, tre nodi da sciogliere
A rischio il sì del consiglio, dubbi nella maggioranza e nel centrosinistra
FELTRE.
C'è chi vuole norme più severe, chi meno. In mezzo restano la Lega e una parte del Pdl. Così, a quattro giorni dal consiglio comunale, si scopre che il regolamento sul fotovoltaico potrebbe non essere approvato. La bottiglia di spumante è ancora sul tavolo, ma dal brindisi per il mezzo accordo di lunedì scorso in commissione urbanistica sembra passato un secolo. Aver messo insieme quattro proposte per arrivare ad una bozza di regolamento condivisa è stato effettivamente un successo, soprattutto per un consiglio rissoso come quello feltrino. Ma a freddo stanno tornando a galla malumori e incomprensioni e si scopre che, a meno di miracoli in aula, sarà impossibile arrivare al voto unanime che tutti auspicavano. E che non si può neppure escludere uno stop al regolamento, per tornare al confronto in commissione. I delusi per una volta sono in entrambi gli schieramenti. Nel centrodestra il più arrabbiato è Vittorino Manfroi dell'Udc, che fino all'ultimo - unico in commissione - si è battuto per una liberalizzazione degli impianti. Ma fra i delusi c'è anche Aldo Pellencin del Pdl, firmatario di un emendamento che, nella sua forma iniziale, prevedeva di autorizzare anche impianti fino a 5 ettari in zona agricola e superiori a 10 mila metri quadri purché distanti duecento metri da zone residenziali. Anche il centrosinistra è pronto a dare battaglia. E lo farà su due questioni. Gli impianti su terreni edificabili - sostiene l'opposizione - non dovrebbero essere autorizzati, a meno di non riconoscere formalmente che il quartiere o la frazione interessati non hanno più potenzialità di espansione (e quindi di non autorizzare più nuove zone edificabili). Il secondo aspetto critico è quello delle dimensioni degli impianti in zona agricola. L'amministrazione vorrebbe recepire i limiti fissati dalla Regione (200 kw) ma questi consentirebbero la nascita di parchi fotovoltaici due volte più grandi di quello contestatissimo di Vignui. Ad accendere gli animi saranno anche gli accorgimenti obbligatori per chi installa pannelli solari (mascheramenti, altezze, sbancamenti limitati, ecc.) e l'eventualità che sui parchi si istituisca anche una sorta di tassa, da destinare all'area sulla quale sorge l'impianto come forma di ristoro. Che andrebbe ad aggiungersi a quella regionale già prevista.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi
Video