Feltre, Fusaro decisa: chiamatemi sindaco. Una volata vincente lunga sei mesi

«La composizione della giunta terrà conto delle competenze e dell’impegno dei candidati delle nostre liste»

Roberto Curto
Viviana Fusaro con a fianco la sorella Valeria mentre tiene il discorso alla squadra dopo la certezze di avere vinto il ballottaggio
Viviana Fusaro con a fianco la sorella Valeria mentre tiene il discorso alla squadra dopo la certezze di avere vinto il ballottaggio

FELTREPoco dopo l’una di lunedì anche gli ultimi affezionati hanno lasciato il giardino di casa Fusaro. «Chiamatemi sindaco», dice Fusaro che tiene un discorso informale ai suoi fedelissimi nel quale ripercorre la lunga campagna elettorale, segnata da qualche commento riferito alla sua persona che le ha lasciato l’amaro in bocca. «Alcune cose non mi sono piaciute. Noi abbiamo tenuto i toni bassi, l’intera squadra ha preferito confrontarsi direttamente con le persone, mentre qualche attacco scomposto giunto dalla parte avversa e rivolto alla mia persona non mi è piaciuto. Credo e mi auguro che quando siederemo in consiglio comunale questo atteggiamento cambierà».

Finalmente sorridente, Fusaro lascia aperta una porta alla collaborazione: «Per governare al meglio la città servirà l’impegno di tutti, compreso quello della minoranza. Vedremo se alle parole con cui hanno detto di amare Feltre seguiranno i fatti».

Il neo sindaco analizza questi mesi che l’hanno portata al successo elettorale: «Mi sono gettata anima e corpo in questa avventura, convintissima di voler fare qualcosa per la mia città. Appena andata in pensione ero stata avvicinata da persone che conoscendo la mia determinazione mi avevano invitato a fare qualcosa per Feltre. Ci ho pensato e nel tempo ho maturato la decisione di impegnarmi seriamente, ben consapevole delle responsabilità che mi attendevano. Il progetto si è messo in moto, diventando via via più coinvolgente e interessante, tant’è che c’è stata la convergenza del centrodestra sul mio nome, evidentemente ritenuto credibile e scevro da precedenti contaminazioni politiche, e legato esclusivamente a fare il bene di Feltre».

Politica che si è affiancata, ma restando sempre un passo indietro: «Quando c’è stato il primo contatto con le forze del centrodestra», spiega ancora il primo cittadino, «ho subito spiegato quali principi e quale linea tenere. Ho dato delle linee di indirizzo che sono state rispettate. È stato un sostegno discreto, di collaborazione che ha portato ad arricchire con altri spunti un programma che avevo già delineato. È stato un supporto molto importante, ma ci tenevo a mostrarmi ai cittadini per quello che sono. C’è stata una condivisione totale fermi restando due punti: io sono scesa in campo per assumermi le responsabilità, io sono la candidata a sindaco. Quando è stata siglata questa alleanza tutti conoscevano il mio carattere e la mia determinazione. Un criterio che resta valido e che mi farà da guida anche nella costruzione della giunta. Abbiamo persone che hanno le competenze giuste e ci sono persone che si sono impegnate veramente tanto. Un impegno che sarà riconosciuto».

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