Feltre: gas, appello per la proroga

L'opposizione chiede la revoca: «Danno per il comune»
E’ ancora aperto lo scontro sulla concessione per la fornitura del gas
E’ ancora aperto lo scontro sulla concessione per la fornitura del gas
FELTRE.
Revocare la proroga triennale concessa all'Italgas, annullare il contratto, lanciare una gara che potrebbe garantire al comune introiti dieci volte superiori agli attuali. In tre mosse l'opposizione prova a riaprire la partita del gas.  E' una sorta di tempo supplementare, quello che andrà in scena giovedì sera in consiglio comunale. Ma il centrosinistra preferisce definirla "operazione di salvataggio", a favore del sindaco Vaccari e della sua maggioranza. «La proroga che hanno votato a dicembre dell'anno scorso penalizza pesantemente il comune», sostiene da mesi Paolo De Paoli, del gruppo misto. «Gli incassi che deriverebbero da una gara per la fornitura del gas alla città possono essere almeno di tre milioni per tre anni, altro che i 400 mila euro ottenuti da Italgas. Lo diciamo noi, lo sostengono gli esperti. E siccome abbiamo già segnalato il danno erariale alla procura della Corte dei conti, i consiglieri devono sapere che potranno essere chiamati in causa, qualora il danno fosse provato».  Giovedì in aula il centrosinistra proporrà una revoca della delibera di proroga, con conseguente annullamento di tutti gli atti successivi. La motivazione è la «autotutela dell'ente». Un dietrofront per evitare guai più seri, insomma. Sia perché in ballo c'è una differenza di almeno due milioni e mezzo di euro (e di questi tempi il comune non può permettersi di buttare via neppure un euro), sia perché nelle ultime settimane lo scenario si è ulteriormente complicato. Contro Italgas - è notizia di questi giorni - l'Antitrust ha aperto un'istruttoria per casi simili a quelli di Feltre. Il sospetto è che l'azienda, approfittando della sua posizione dominante, abbia ostacolato la predisposizione dei bandi di gara per l'affidamento della distribuzione del gas a Roma e a Todi. Casi che, se verificati, potrebbero innescare un effetto domino, con verifiche in altri comuni (Feltre è uno di questi) dove si è rimandata la gara per una situazione di incertezza. Incertezza peraltro generata da una discutibile valutazione delle reti compiuta dalla stessa Italgas.  Ma anche sul fronte interno non mancano le ragioni per riflettere su un dietrofront. «Il contratto sottoscritto da comune e Italgas», sostiene ancora De Paoli, «disattende in più punti le indicazioni date dal consiglio. E comunque anche i termini dell'accordo non sono stati rispettati. Entro il 30 giugno doveva essere formato un comitato tecnico e non è successo. Il tavolo doveva essere composto da quattro membri e invece sono sei. Entro il 7 ottobre Italgas doveva consegnare al comune una planimetria delle reti, e anche questo non è stato fatto». Infine l'azienda doveva aprire uno sportello in città. Invece continua a farsi ospitare dal comune e offre ai novemila utenti feltrini tre ore di sportello alla settimana. Una miseria.

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