Feltre: i Moncler contraffatti arrivavano dalla Cina

Sotto sequestro anche il computer di uno dei due giovani indagati
Gli agenti della Guardia di Finanza hanno scovato un traffico illecito di Moncler taroccati
Gli agenti della Guardia di Finanza hanno scovato un traffico illecito di Moncler taroccati
FELTRE. I Moncler taroccati venivano ordinati via internet e arrivavano direttamente dalla Cina. Per questo motivo, giovedì scorso, gli uomini delle Fiamme Gialle hanno posto sotto sequestro qualche decina di capi griffati Moncler a due giovani feltrini, un imprenditore ed un libero professionista, nessuno, però, impegnato per professione nel commercio dell'abbigliamento. I due giovani sono stati iscritti nel registro degli indagati per ricettazione ed introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi. Giovedì scorso, sei uomini delle Fiamme Gialle si sono presentati a colpo sicuro nel luogo di lavoro di uno dei due indagati e gli hanno sequestrato in particolare un computer attraverso il quale avrebbe effettuato gli ordinativi dei Moncler via internet alla Cina. I capi di abbigliamento, secondo l'accusa taroccati, sarebbero stati poi fatti arrivare nel Feltrino e venduti ad un giro di amici. I sigilli sarebbero scattati sui capi che non sarebbero stati smerciati, ossia qualche decina. I due indagati si sarebbero giustificati sostenendo la propria buona fede. Il prezzo pagato per avere quei Moncler dalla Cina era sì vantaggioso ma non così "stracciato" da far pensare ad una contraffazione. Il vantaggio sarebbe consistito nell'acquistare i Moncler senza intermediari dalla fabbrica che li produceva. I capi sarebbero stati poi ceduti ad una cerchia ristretta di amici dai quali avevano raccolto gli ordini, senza voler lucrare. Nel frattempo le indagini delle Fiamme Gialle proseguono per verificare la posizione dei due indagati. La contraffazione dei più importanti marchi d'abbigliamento è considerata una vera e propria piaga nel nostro Paese, sia per le aziende produttrici che per l'economia. In genere, per chi commercia o introduce nello stato merce taroccata si contestano, in particolare, due accuse: ricettazione ed introduzione e commercio nello Stato di prodotti con segni mendaci. Due accuse per le quali si rischia grosso, codice penale alla mano. La ricettazione è punita con una pena da un minimo di due ad un massimo di otto anni di reclusione ed una multa fino a diecimila euro. Per l'altro reato, invece, si rischia fino ad un massimo di due anni di reclusione ed una multa da duemila euro.

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