Feltre: il Parco brucia ancora, timori per le casere
Tre elicotteri in azione, si vuole evitare l'estensione alla Valle di Canzoi
FELTRE. Battaglia ancora in corso contro l'incendio che dal pomeriggio di domenica sta devastando il monte san Mauro nel Parco Dolomiti bellunesi. Ieri due elicotteri dei Servizi forestali regionali più quello della Forestale hanno cercato di spegnere le fiamme. Due le priorità: proteggere le casere ed evitare che il fuoco si estenda alla valle di Canzoi. L'opera delle squadre di soccorso è stato ostacolato dal crinale impervio e dal fumo che ieri ha ritardato di parecchie ore l'azione degli elicotteri nella parte alta dell'incendio. Ed infatti è proprio qui che il fuoco ha fatto ancora dei progressi guadagnando terreno in direzione del monte Grave dove si trova anche la chiesetta di san Mauro, accendendo il campanello d'allarme riguardo la difesa della Valle di Canzoi, considerata un vero e proprio gioiello naturalistico. Dopo avere lasciato personale dei servizi forestali e della protezione civile a presidiare durante la notte alcuni punti della montagna, ieri mattina la macchina dei soccorsi si è mossa già all'alba. La direzione delle operazioni è affidata ai Servizi forestali regionali. Ieri sono stati utilizzati tre elicotteri che hanno pescato l'acqua da una vasca montata a fianco del cimitero di Arson. A supporto ci sono gli uomini del Coordinamento territoriale per l'ambiente della Forestale, dei Vigili del fuoco di Belluno e Feltre nonché della protezione civile. La stagnazione del fumo nella parte alta del monte San Mauro ha costituito un grosso problema fino al primissimo pomeriggio. Solo allora, quando alcuni focolai avevano già ripreso vigore grazie all'aumentata ventilazione, è stato possibile sorvolare anche quella zona e scaricare le botti di acqua. E' andata meglio nella parte inferiore del fronte che stava scendendo pericolosamente in direzione delle località Solferino e Vignaga, a circa otto, novecento metri di quota. Qui l'acqua ha tenuto sotto controllo i focolai giunti ormai a poco più di cento metri dalle prime casere. Ieri mattina il direttore del Parco Dolomiti Bellunesi, Nino martino ha eseguito un sorvolo dell'intera zona accompagnato dalla coordinatrice del Corpo forestale dello Stato, Marina Berto. I vigili del fuoco hanno stabilito all'ex scuola elementare della frazione di Lasen l'unità mobile che coordina gli spostamenti e l'utilizzo del personale. Gli automezzi hanno fatto la spola verso i punti - pochi a dire il vero - dove era possibile fronteggiare il fuoco con squadre a terra. Il monte San Mauro fatto di crode ripide e scoscese si sta rivelando un osso duro. Sulla strada stretta e ripida che sale verso i luoghi dell'incendio passano solo fuoristrada. Uno di questi ad un certo punto è andato in panne. Se domenica pomeriggio era stato un solo elicottero ad entrare in azione quando ormai il fuoco aveva preso il sopravvento, ieri il responsabile dei Servizi forestali di Belluno, Pierantonio Zanchetta, e Giuseppe Poletti, responsabile dell'ufficio antincendio boschivo per il Bellunese hanno fatto arrivare tre elicotteri che si sono alternati ininterrottamente fino a quando la luce ha consentito di operare in quota. L'incendio non è stato domato, ma almeno viene considerato sotto controllo. Oggi la macchina dei soccorsi si rimetterà al lavoro tenuto conto che le previsioni meteo danno bello stabile. Inutile quindi sperare nella pioggia. Intanto l'odore di fumo si continua a percepire più o meno distintamente in tutta la vallata. Ieri le correnti hanno spinto l'odore verso la zona di Fonzaso, ma anche a Pedavena e Feltre, si continua a percepire odore di affumicato mentre una cappa azzurrina grava sulla valle.
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