Feltre. In aumento i dati di assenteismo all’Usl: «Sono malati veri»

Il taglio in busta paga deciso da Brunetta non ha effetto. I giorni di assenza sono cresciuti in due anni del 25 per cento
20070306 INFERMIERI INFERMIERE SIMBOLO 20070306 - PAVIA - CRO - SANITA': GIOVANE IN COMA; CAPO RIANIMAZIONE, POCHE SPERANZE. L'interno del San Matteo di Pavia, con due infermiere che prestano assistenza al ragazzo in coma. Il direttore del reparto di Rianimazione 1 del San Matteo, prof. Antonio Braschi ha confermato oggi che Paolo Acerbi, il giovane di 19 anni che ha perso conoscenza durante un intervento di rinoplastica sabato mattina, è in stato di coma profondo. ANSA/EMMEVI/on (Emmevi / ) Nella foto sopra, un reparto di Rianimazione. Accanto vaccinazione antimeningite in una palestra della Marca dopo l'epidemia di Natale
20070306 INFERMIERI INFERMIERE SIMBOLO 20070306 - PAVIA - CRO - SANITA': GIOVANE IN COMA; CAPO RIANIMAZIONE, POCHE SPERANZE. L'interno del San Matteo di Pavia, con due infermiere che prestano assistenza al ragazzo in coma. Il direttore del reparto di Rianimazione 1 del San Matteo, prof. Antonio Braschi ha confermato oggi che Paolo Acerbi, il giovane di 19 anni che ha perso conoscenza durante un intervento di rinoplastica sabato mattina, è in stato di coma profondo. ANSA/EMMEVI/on (Emmevi / ) Nella foto sopra, un reparto di Rianimazione. Accanto vaccinazione antimeningite in una palestra della Marca dopo l'epidemia di Natale

FELTRE. Chi è malato resta a casa e non sfida la sorte, nemmeno se la busta paga si alleggerisce di qualche decina di euro. Il decreto Brunetta concepito e messo in atto già nel 2008 per scoraggiare le assenze brevi, al Santa Maria del Prato rivela malati veri, magari per l’abbassamento delle difese immunitarie dovuto all’aumento dei carichi di lavoro, e non malati immaginari.

Lo dimostrano i dati dell’ufficio personale, che fotografano le assenze fino a dieci giorni di malattia, dei 1299 dipendenti dell’Usl 2 fra il 2009, il 2010 e il primo semestre 2011. I dati di raffronto evidenziano una crescita esponenziale dei giorni di malattia che da 12419 del 2009 passano ai 14028 del 2010. Al primo semestre 2011 il numero è di 8072. Non è detto che raddoppi da giugno alla fine di quest’anno. Ma se il trend si mantiene, si possono ipotizzare all’incirca sedicimila giornate di assenza. Il fenomeno dell’assenteismo al Santa Maria del Prato, si dice dall’Usl, è una realtà molto limitata. In questo giocherebbe, sempre secondo l’Usl, il senso di appartenenza e di affezione dei lavoratori al proprio ospedale e l’autoresponsabilizzazione nei confronti dei colleghi di reparto, magari già messi a ferro e fuoco per il pesante carico di lavoro. L’andamento sulle assenze, mese per mese semestre per semestre, è ciclico. Ci sono periodi in cui i giorni di malattia distribuiti fra tutti i dipendenti, esclusi medici di base e specialisti vari convenzionati, si potrebbero contare con il pallottoliere, e periodi in cui ci sono le impennate, non necessariamente in coincidenza con le virosi, le parainfluenze o la sindrome influenzale della stagione fredda.

Le ore di infortunio sono contenute. E anche questo confermerebbe la tendenza alla rettitudine che distingue i lavoratori di comparto. C’è lo strappo alla schiena se si sollevano pazienti pesanti e poco collaboranti e ci sono altre problematiche, come la puntura da ago e così via. Ma le ore di infortunio complessive si sono limitate a 6663 nel 2009 e salgono a 7083 nel 2010 per limitarsi drasticamente a 1580 nel primo semestre 2011.

«Le norme vessatorie che hanno contraddistinto l’era Brunetta», commenta Fabio Zuglian, segretario provinciale della Cisl, «non mi risulta abbiano contribuito a ridurre un fenomeno che nel caso dell’Usl 2 è già molto contenuto. Fra l’altro il provvedimento che decurterebbe lo stipendio per i primi dieci giorni di malattia, usato come “toccasana” dal ministro, per i dipendenti dell’Usl feltrina come per quasi tutti gli altri lavoratori pubblici della provincia, era già disposto dagli accordi sindacali che attribuiscono la produttività solo a chi risulta in servizio effettivo».

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