Feltre, in centro chiude pure il Cooofe bar. Per il commercio è allarme rosso

Il gestore Manzato: «In tre anni incassi giù del 40 per cento mentre a Bribano ho raddoppiato guadagni e personale»

FELTRE. Chiude anche il Cooofe bar in largo Castaldi e adesso è davvero allarme rosso per il commercio in centro. Un Capodanno con il “botto”, ma al contrario, visto che stiamo parlando del principale locale pubblico del centro città. A questo punto si conferma la tesi che la grande distribuzione, i prezzi alti e il commercio on line spesso tirati in ballo c’entrano, ma solo fino a un certo punto, nella crisi che sta investendo l’area pedonale e le zone contermini. Basti pensare che nella vicina via XXXI Ottobre c’è un altro bar, la Cikketteria, che da mesi è sul mercato con l’attuale gestore che tiene duro per non “svendere” l’attività. Insomma, l’unico dato certo è che in centro arriva meno gente.

Il titolare del Cooofe bar, Moreno Manzato, è amareggiato e i dati che presenta sono impietosi: «In tre anni di gestione il fatturato è crollato del 40 per cento, ma la vera mazzata è arrivata con la chiusura totale alle auto. Fino a quando c’era il senso unico la situazione reggeva. Sono passato progressivamente da otto e tre dipendenti», afferma, «e da sei mesi i conti non tornano più nemmeno in queste condizioni. A questo punto sono costretto a restituire le chiavi alla proprietà».



Eppure Manzato non è imprenditore avventato, il locale che ha aperto due anni fa a Bribano di Sedico, il Mypizza di fronte alla stazione ferroviaria, va a gonfie vele: «Ho raddoppiato gli incassi, sono passato da due a quattro dipendenti e a gennaio partirà anche il servizio di consegna a domicilio. Devo dire che nell’ultimo periodo il locale di Bribano ha fatto da paracadute anche per il bar a Feltre perché senza quegli introiti avrei avuto problemi a pagare gli stipendi alle dipendenti del Cooofe».

Manzato legge la situazione con l’ottica di chi è arrivato da fuori e si è inserito nel contesto cittadino: «Ci sono parecchie cose che non capisco, a cominciare dal fatto che l’amministrazione comunale, a suo tempo, ha del tutto ignorato una raccolta di oltre 4.000 firme contro la pedonalizzazione di questo tratto di strada, senza mai tentare di comprendere le ragioni degli operatori e senza fare nulla per rimediare alla situazione. Perché se si decide di chiudere al traffico una strada, chi lo fa ha il dovere di mettere in condizione chi ci lavora di continuare a incassare la stessa cifra, niente di più, niente di meno. Già allora avevo capito che si metteva male. Così il centro si è progressivamente svuotato, disabituando la gente a venirci. Ora la situazione è questa. Siamo a ridosso del Natale e non c‘è in giro quasi nessuno. E non si può nemmeno dare sempre la colpa al tempo».



Manzato conosce bene altre realtà del Veneto: «Ho visto altre città che hanno scelto di chiudere il centro alle auto, ma parliamo sempre di centri storici. Qui a Feltre si è deciso di chiudere una strada commerciale, mentre vedo che in centro storico che le auto continuano tranquillamente a circolare. Questo mi risulta incomprensibile».

Il 31 dicembre sarà l’ultimo giorno di apertura: «Peccato perché Feltre è una città che ha delle potenzialità, ma a livello turistico non ci sono ancora presenze sufficienti a sostenere il tessuto commerciale cittadino che attualmente si regge per la gran parte sui residenti. Se questi vengono disincentivati a venire in centro il risultato è questo. So che la proprietà del locale sta cercando un altro gestore, ma non credo che per adesso abbia trovato qualcuno. Da parte mia mi concentrerò sull’attività di Bribano che mi sta dando grandi soddisfazioni». —




 

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