Feltre: in cimitero la stangata sui servizi
Notevoli i rincari, ma con la privatizzazione sarebbe andata peggio
FELTRE.
A metà strada fra la gestione in proprio e una privatizzazione non ancora accantonata, il comune trova il modo di ridurre il passivo generato dai servizi cimiteriali. Nasce così il nuovo piano tariffario, che sarà in vigore da gennaio. Considerevoli gli aumenti per i servizi. Dopo cinque anni di tariffe congelate un ritocco era inevitabile, tant'è che neppure l'opposizione ha avuto nulla da ridire. Ma, pur non raggiungendo i livelli ipotizzati con il piano di privatizzazione, il rincaro è notevole. Per definire le nuove tariffe, il comune ha preso come punto di partenza i costi vivi di ogni servizio e li ha suddivisi così: 70 per cento a carico del cittadino, 30 per cento a carico dell'ente. Inevitabile l'impennata. Per le inumazioni, che oggi costano 110 euro e che con la privatizzazione sarebbero costate 360 euro, si pagheranno 279 euro. L'esumazione ordinaria che oggi costa 110 euro sale a 140 euro (ma con l'esternalizzazione sarebbe lievitata fino a 450 euro). L'estumulazione straordinaria dai loculi passa da 69 a 126 euro (con i privati sarebbe costata 474 euro). Di fronte agli aumenti minacciati dalla privatizzazione, quelli in vista sono quasi accettabili. Ancora di più se si guarda al ritocco dei prezzi per le concessioni, che subisce solo un adeguamento Istat (10 per cento complessivo per 5 anni più un 10 per cento ulteriore per i non residenti). Eppure l'opposizione ha un bel dubbio da sollevare: «Nel calcolo dei costi», sottolinea il consigliere del Pd Bona, «si considera la prestazione degli operai, come se non fossero già stipendiati dal comune». E questo, secondo l'ex sindaco Sergio Turra, «farà incassare al comune più di quanto effettivamente spende». Da qui la domanda: «Quei soldi per cosa saranno usati?». Per il capogruppo Pd Malacarne il problema di fondo è che «non si sa ancora cosa fare sul lungo periodo». La privatizzazione, per ammissione dell'assessore Moretta, non è stata accantonata («Questo è solo un adeguamento delle tariffe, su tutto il resto continuiamo a ragionare», ribadisce Moretta). Ma - aggiunge Malacarne - «non c'è un piano per adeguare le strutture e tutti sappiamo che c'è un'emergenza per la scarsità di posti». In quattro anni non sono stati fatti investimenti e difficilmente l'amministrazione Vaccari, ormai all'ultimo anno intero di mandato, riuscirà a farli. «Chi arriverà dopo», attacca Bona, «si troverà a fronteggiare una situazione difficilissima, perché non ci sono più loculi e perché le strutture sono state trascurate».
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