Feltre: la maggioranza cammina sul filo
Tre voti di vantaggio, progetti in alto mare: saranno dieci mesi difficili
La giunta Vaccari con Bond. A sinistra, in alto Gino Piolo, sotto Giancarlo Vettorel
FELTRE.
Il giorno dopo il divorzio da Piolo e Vettorel, la maggioranza si risveglia con qualche sicurezza in meno. Eppure il sindaco Vaccari rifiuta il processo e conferma: «Andiamo avanti con gli impegni assunti». Avanti sì, ma piuttosto a rilento e senza obiettivi precisi. E' questo il rimprovero che Feltre verso l'Europa ha fatto in consiglio comunale alla maggioranza prima di rompere un'alleanza durata quasi quattro anni. L'opposizione ha aumentato il carico, ricordando una parte degli impegni presi e non rispettati. E la colpa più grave dell'amministrazione: «Non c'è un'idea della città, della sua crescita, del suo futuro».
Vantaggio minimo.
Il primo motivo di preoccupazione per il centrodestra è strettamente numerico. Senza Piolo e Vettorel, la maggioranza può contare solo su tre voti di vantaggio (dodici a nove). Che scendono spesso a due se si considera che il presidente del consiglio Bond ormai partecipa ad una seduta su tre. E che lo stesso Vaccari, pur imponendo all'assemblea la sua agenda per non mancare ai lavori del senato, non sempre è presente. Piolo e Vettorel promettono di garantire un appoggio esterno, ma aldilà delle dichiarazioni di facciata, con l'approssimarsi delle elezioni i due marcheranno in modo sempre più netto la propria distanza dall'amministrazione.
A pezzi.
C'è poi la sensazione di impotenza trasmessa in aula dalla coalizione. Dopo le accuse di Piolo e quelle altrettanto dure dell'ex sindaco Alberto Brambilla («State facendo solo l'ordinaria amministrazione, la città si è appiattita, non c'è un'idea», ha detto rivolgendosi alla giunta), soltanto il sindaco Vaccari e il vicesindaco Trento hanno trovato parole per replicare. Dal Pdl e dalla Lega non una sola voce in difesa dell'esecutivo.
Ottimismo.
Vaccari in aula era furibondo. E ieri, a freddo, ha ribadito di non condividere il processo e la condanna, «pur essendo consapevole che miglioramenti devono essere ricercati, come sempre faccio». Nessun giudizio sullo strappo con i due consiglieri di Feltre verso l'Europa: «Ho sempre fondato la mia attività e la maggioranza sul principio di una casa di vetro, quindi con la massima trasparenza e la partecipazione libera e democratica», ha aggiunto il sindaco. «L'attività politica è come un volontariato ed ho sempre auspicato la partecipazione di tutti. Ho lo stesso rispetto per chi vuole uscire, quindi non giudico la scelta di Piolo e Vettorel». Infine la promessa: «Ai cittadini confermo che il nostro lavoro sugli impegni assunti continua senza interruzione».
Ma i risultati?
In dieci mesi è improbabile che l'amministrazione riesca a fare quello che in quattro anni non ha saputo fare. Dalla privatizzazione dei cimiteri alla centralina di Pullir, dal centro commerciale naturale all'albergo diffuso, solo per citare alcuni esempi: tutti i progetti sui quali la giunta ha lavorato negli ultimi due anni sono ancora lontanissimi dal traguardo e comunque privi di copertura finanziaria, oppure sono stati accantonati. Le opere pubbliche si fermano al capitolo delle asfaltature. Per il rilancio della cittadella non c'è un'idea. E la città sta per tuffarsi in una stagione di grandi eventi ma il comune non ha neppure i soldi per renderla presentabile.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi
Video