Feltre. Mezza città in vendita, ma nessuno compra
Vende il Comune, l’Usl, gli istituti come il Carenzoni. Una fetta della città sta andando all’asta. Ma manca il mercato
FELTRE. Vendono tutti, non compra nessuno. Vende il comune, che ha urgenza di fare cassa per costruire opere pubbliche. Vende l'Usl, che cerca fondi da reinvestire sulla piastra chirurgica. Vendono gli istituti come il Carenzoni. Una fetta della città all'asta: palazzi, terreni, vecchie case, ville, appartamenti. Che nessuno vuol comprare, perché troppo costosi, perché quasi sempre sono da ristrutturare con investimenti da brivido. Ma soprattutto perché non c'è mercato. Per anni il comune si è riempito le tasche con gli oneri di urbanizzazione, lasciando che la città crescesse e cavalcasse le previsioni del vecchio piano regolatore che voleva farla approdare al traguardo dei 40 mila abitanti. Oggi quelle scelte si pagano a caro prezzo: il mercato immobiliare è saturo, più che vendere si svende, le quotazioni crollano, le aste vanno deserte.
A Feltre, ormai lo sanno tutti, ci sono almeno mille immobili vuoti, sfitti. E la crescita demografica è inchiodata allo zero: i residenti sono ventimila, pochi di più, a volte qualcuno di meno. Eppure il comune insiste, a testa bassa, anche perché è costretto a farlo. Nel 2010 prevedeva di incassare dalle alienazioni 1 milione 329 mila euro, ne ha intascato 338 mila, e solo perché c'era già un accordo con l'Ater per le case di via Catarossi. Nel 2011 conta di piazzare case e terreni per un milione 665 mila euro (un appartamento in via Belluno, l'area sotto il palaghiaccio in via Marconi, terreni vari al Pasquer, casa Crispi). Nel 2012 la previsione sale a due milioni 495 mila euro (nella lista un'ex scuola elementare, un palazzo in via Mezzaterra, terreni). Nel 2013 saranno messi all'asta l'ex ambulatorio di via Paradiso, il fabbricato San Paolo e terreni per un totale di un milione 850 mila euro. In tre anni, dunque, il piano fa sognare introiti per più di sei milioni di euro, ben aldilà di ogni ragionevole e ottimistica previsione. Ci si potrebbe rassegnare facilmente, se non fosse che alle alienazioni sono vincolate tre quarti delle opere necessarie alla città.
(cric)
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