Feltre, morì una neonataIn due a processo
Medico e infermiera di ginecologia rinviate a giudizio
FELTRE.
Un medico ed un’infermiera del reparto di ginecologia dell’ospedale di Feltre saranno processate per la morte di una neonata. Non avrebbero, secondo l’accusa, riconosciuto tempestivamente la sofferenza fetale durante il parto.
Nonostante la gravidanza regolare della madre, durante il parto vi fu un imprevisto: l’asfissia che tolse a lungo l’ossigenazione al cervello. La piccola, M.B., dopo la terapia d’emergenza, fu trasferita d’urgenza all’ospedale di Camposampiero. Lì rimase ricoverata per 5 giorni. Il primo marzo di tre anni fa morì. La procura all’epoca aprì un’inchiesta incaricando un professionista di effettuare una consulenza. Poche settimane fa il colpo di scena col rinvio a giudizio di una dottoressa e di un’infermiera del reparto di ginecologia del “Santa Maria del Prato” (difese dall’avvocato Lorenzo Locatelli di Padova).
Il fatto, piuttosto eclatante, tanto da costringere la stessa Usl 2 a emanare un comunicato a difesa dell’operato dei sanitari del “Santa Maria del Prato”, avvenne a fine febbraio 2006. La mamma della piccola arrivò al nosocomio feltrino in perfette condizioni. La gravidanza, infatti, si era svolta regolarmente e nulla faceva presagire ad un tragico epilogo. La situazione precipitò all’improvviso: l’asfissia tolse troppo a lungo l’ossigenazione al cervello. La terapia d’emergenza fu immediatamente attuata e successivamente la piccola fu trasferita d’urgenza nel centro di Camposampiero, il più attrezzato per la patologia neonatale in regione. Dopo 5 giorni di agonia, con una situazione cerebrale compromessa, l’epilogo il 1º marzo 2006 con la morte della piccola.
La procura, all’epoca, aprì un’inchiesta per capire se vi fossero state negligenze da parte del personale sanitario. Furono sequestrate le cartelle cliniche e fu conferito l’incarico ad un consulente per analizzarle. Da allora non s’è più saputo nulla della vicenda. Solo di recente la procura, con il pm Simone Marcon, ha dato la svolta all’inchiesta chiedendo ed ottenendo il rinvio a giudizio di una ginecologa e di un’infermiera feltrine per una presunta negligenza nel non aver tempestivamente riconosciuto la sofferenza fetale durante il parto. La prima udienza del processo si terrà il 21 gennaio davanti al giudice Elisabetta Scolozzi.
Il dibattimento servirà per chiarire se vi siano state negligenze o meno. I casi di asfissia perinatale sono piuttosto frequenti, se ne conta uno ogni 1000 nati. L’asfissia può essere lieve, moderata o grave. Questi eventi possono avvenire anche nei parti che filano via lisci come l’olio, possono avvenire anche se i feti non sono grandi, quando non c’è sproporzione fra il peso del bambino e le misure del bacino della madre, quando quindi non subiscono sofferenze nella fase precedente l’espulsione. L’asfissia perinatale sarebbe un evento quasi imprevedibile. Sarà questa la linea difensiva?
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