Feltre, pecore attaccate sul Telva: la fototrappola mostra il lupo

L’esemplare è stato ripreso in località San Paolo alle 6 del 30 marzo. Gorza: «Da due anni catturo immagini di animali, questa è la più bella»

R.c.

Feltre, la fototrappola immortala il lupo nel bosco a San Paolo

FELTRE. Probabilmente è proprio lui il responsabile della mattanza di pecore di proprietà di Amedeo Rossi: cinque capi tutti uccisi pochi giorni fa in due raid notturni a distanza di 24 ore l’uno dall’altro in zona Telva bassa. Ma stavolta il lupo è stato immortalato e il merito è della fototrappola posizionata da Lorenzo Gorza nel bosco in località San Paolo, quindi molto poco distante dal luogo delle predazioni, e altrettanto poco distante da dove lo stesso Lorenzo ritorna quando il suo lavoro di sviluppatore informatico a Udine glielo consente.

Una passione, quella per gli animali, coltivata da Lorenzo fin da bambino e che con l’età adulta è rimasta inalterata, ma con un pizzico di tecnologia in più. E il breve video registrato dalla fototrappola mostra l’esemplare pochi minuti dopo le 6 di mercoledì scorso, proprio uno dei giorni nei quali le pecore sono state attaccate e uccise.

«Quello di San Paolo è un bosco vivo e in questi due anni di osservazioni ho catturato belle immagini di cervi, volpi, lepri, tassi, donnole. Il lupo mi mancava, ma stavolta l’ho beccato», dice soddisfatto.

Per Gorza, quello che sta girando attualmente sul Telva potrebbe essere uno dei lupi che hanno composto la cucciolata che la scorsa estate era stata notata nelle campagne di Villaga. Chissà se è solo o fa parte di un branco perché i cinque ovini uccisi in due attacchi avvenuti a breve distanza potrebbero indicare che i lupi da sfamare sono più di uno.

Lorenzo Gorza è arrivato giovedì, a Feltre trascorrere qualche giorno a casa: «Era quasi un mese che non riuscivo a muovermi da Udine. Quando sono tornato a Feltre sono andato subito a verificare se la fototrappola aveva registrato la presenza di animali e ho trovato questo lupo che ci passa molto vicino di primo mattino. Una bella soddisfazione».

Se Gorza ha tutti i motivi di gioire, chi possiede animali nella zona del Telva è invece piuttosto preoccupato. In passato i recinti elettrici non hanno fermato il predatore e pure gli ovini attaccati nei giorni scorsi erano all’interno di una proprietà recintata. Erano cinque: tre sono stati sbranati la prima notte, gli altri due hanno fatto la stessa fine la notte successiva.

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