Feltre: Vaccari costretto al dietrofront
Zermen e cimiteri, le divisioni interne impongono un cambio di rotta
FELTRE.
Lo stop alla nuova lottizzazione di Zermen, presentato dal sindaco come una sua proposta, segna l'apertura di una nuova fase politica in comune. Con numeri risicati per amministrare e con una maggioranza lacerata da divisioni, Vaccari non può più rinunciare alla mediazione. Nella prima crisi del suo terzo mandato, all'inizio del 2010, il sindaco aveva tenuto saldamente il timone della maggioranza. Erano bastati un rimpasto delle deleghe in giunta e un nuovo assessore al posto del dimissionario Dalla Caneva per mettere a tacere i malumori. Ma i problemi sollevati dai suoi alleati, mai risolti, sono esplosi nuovamente negli ultimi mesi: scarsa efficacia dell'amministrazione, risultati modesti, accentramento delle decisioni in capo al sindaco, collegialità ridotta ai minimi termini. Da qui il divorzio con il gruppo di Feltre verso l'Europa, che ha tolto alla maggioranza due voti preziosi in consiglio. E poi lo strappo con NoiFeltre, qualche giorno fa, dopo il siluramento di Sacchet.
Nell'ombra.
Ma ancor più di questi passaggi, che si sono consumati alla luce del sole, sono le divisioni interne a spaventare il sindaco. I prossimi mesi, con la città alla ribalta per una serie di avvenimenti di richiamo (il giubileo, la mostra di Tancredi, il Giro d'Italia, i mondiali di bocce), sono delicatissimi. E Vaccari sa di non avere più il controllo della situazione. Con due soli voti di margine in consiglio, la maggioranza è fragile. E le divisioni interne, ormai evidenti - con una frangia del suo partito e anche con il Pdl (il cui leader Bond ne ha chiesto le dimissioni pochi mesi fa) in fibrillazione - possono farlo cadere in qualsiasi momento.
Mediazione inevitabile.
Così, gattopardescamente, come gli è proprio, Vaccari ha cominciato a dare una sterzata al suo modo di guidare l'amministrazione. Il segnale più evidente è il dietrofront sul piano urbanistico di Zermen. Per due volte il sindaco ha portato in consiglio una delibera che conteneva l'autorizzazione a costruire la nuova lottizzazione, contestata dai residenti della frazione: la prima volta gli è mancato il numero legale per farla approvare; la seconda volta si è trovato senza l'appoggio dei suoi alleati e per evitare di finire sotto ha preferito ritirare il punto. L'altro ieri Vaccari si è chiuso in ufficio e in un pomeriggio ha diffuso una decina di comunicati. Nel profluvio di commenti sui fatti della settimana, di impegni e di considerazioni, la vera notizia era una sola: il piano per Zermen sarà modificato. E non tanto per rispondere alla richiesta dei residenti, che era già stata rigettata, ma per soddisfare gli alleati. Stop alla nuova lottizzazione, dunque, almeno fino a quando non saranno realizzate le opere di urbanizzazione, ossia fogne e strade.
Si naviga a vista.
La mossa è sintomatica e significativa. L'amministrazione naviga a vista su tutti i fronti, perfino quelli sui quali dichiarava di avere le idee chiare. Un esempio è la viabilità in via Vignigole, modificata a ottobre, confermata a dicembre («Va bene così, non si cambia più», annunciava Vaccari il 9 dicembre), nei giorni scorsi è stata nuovamente stravolta, perché non andava bene. È andata allo stesso modo per il piano di privatizzazione dei cimiteri: due anni di tentativi inutili (e 41 mila euro spesi) hanno convinto il sindaco a rimettere nel cassetto il progetto. Qualche giorno fa, nel commentare un incontro avuto con la maggioranza, Vaccari tra le righe ha ammesso che si è discusso di «appalti per i lavori dei cimiteri». Una notizia mimetizzata fra altre di scarsa rilevanza. Il suo modo di ammettere che anche quel piano - che in fondo piaceva soltanto a lui - è naufragato e ora il comune dovrà urgentemente correre ai ripari, perché i cimiteri sono in piena emergenza.
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