Feltre, Zancanaro nella cinquina del Campiello

Il vincitore proclamato l’8 settembre: «Che emozione, vincerà uno solo ma tutti saranno pubblicati»

FELTRE. Il suo è stato definito il racconto “folcloristico” dalla giuria del Campiello Giovani, che ha inserito Andrea Zancanaro nella cinquina finalista della ventiduesima edizione del concorso letterario rivolto ai ragazzi tra i 15 e i 22 anni organizzato dalla Fondazione il Campiello - Confindustria Veneto. Partito insieme a più di trecento partecipanti e selezionato nella rosa dei venticinque semifinalisti, il ventunenne feltrino è entrato nella finale a cinque con “Ognuno ha il suo mostro”, una storia definita dal comitato tecnico del Premio «originale, divertente e caleidoscopica sul disagio psichico e la diversità ed il loro significato nel mondo».

L'annuncio della cinquina è avvenuto durante uno spettacolo al Teatro Nuovo di Verona condotto da alcuni comici di Zelig e Andrea Zancanaro è l'unico ragazzo che dovrà vedersela con quattro ragazze: Arianna Babbi, 19 anni di Ravenna con il suo racconto “Cerchi” (perturbante), Martina Pastori, 20 anni milanese con “Un istante appena” (misterioso), Sahara Rossi, 18 anni di Roma con “Cuore di terra” (intenso) e Teresa Tonini, 17 anni di Ponzano Veneto con “Restauraciòn” (catartico).

Il vincitore del Campiello Giovani (che si aggiudicherà un viaggio studio in un Paese europeo) verrà proclamato venerdì 8 settembre, scelto dalla Giuria dei letterati, e premiato il giorno dopo sul palco del Teatro La Fenice di Venezia durante la cerimonia finale. Per il giovane feltrino tante belle sensazioni: «È emozionante. Uno solo vincerà, però vengono pubblicati i racconti di tutti e cinque e già questo è un traguardo», dice Andrea Zancanaro. «Eravamo tutti sul palco e dopo averci presentato, hanno cominciato ad annunciare chi passava alla fase finale leggendo gli incipit dei vari racconti. Ne hanno letti quattro, non ero stato ancora chiamato e ormai avevo un po’ perso le speranze. La mia storia inizia con il nome del protagonista, Victor, e così ho saputo, proprio in extremis, di essere passato. Tensione fino all'ultimo, però è andata. Poi strette di mano, foto, interviste e sono uscito con gli amici che erano venuti a fare il tifo in teatro», racconta lo studente universitario di Medicina aspirante scrittore.

«Non mi sento ancora uno scrittore, però è la prima pubblicazione e la prima esperienza così importante, per cui è una grande soddisfazione». La storia di Andrea Zancanaro è stata scelta anche per l'originalità: «Mi hanno detto che il mio racconto è molto fuori dal mazzo, diverso dagli altri e non banale. Questo ha fatto tanto discutere anche la giuria che lo ha premiato».

Raffaele Scottini

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