Ferito dall’incornata del caprone

Infortunato all’anca, un anziano di 74 anni è finito all’ospedale

SAN PIETRO DI CADORE. La testata di un caprone manda all’ospedale un anziano del Comelico.

Erano da poco passate le 18 di ieri, quando il Soccorso alpino della Val Comelico è stato allertato dal Suem per intervenire sopra Presenaio, a seguito della chiamata di M.P., un uomo di 74 anni, di Presenaio, frazione di San Pietro di Cadore.

L’uomo, secondo quanto ha raccontato ai soccorritori, per hobby alleva una decina di capre: era entrato nella stalla per dar loro da mangiare, quando un caprone, infastidito non si sa da cosa, ha caricato l’uomo, riservandogli una forte testata all’altezza del bacino.

L’anziano è caduto a terra. A dare l’allarme è stato il figlio che ha chiamato subito i soccorsi. Sul posto sono arrivati tempestivamente anche i vigili del fuoco di Santo Stefano con l’autolettiga.

Ma il soccorso è stato più impegnativo di quello che all’inizio si pensava. Infatti, la stalla, che si trova a 500 metri sopra l’abitato di Presenaio, è raggiungibile soltanto a piedi con una camminata di 10-15 minuti. Per cui i vigili del fuoco hanno dovuto lasciare nell’ambulanza la normale barella, quella con le rotelle per intendersi, e hanno dovuto munirsi di quella mobile che viene “preparata” sul posto. Si tratta di alcuni pezzi di alluminio che vengono portati a spalla fino al luogo dell’incidente. Qui, viene poi montata, viene posto un nylon e un sacco dove adagiare l’infortunato. Si assicura, infine, con delle cinghie e caricata spalla. Per cui, quando i soccorritori hanno raggiunto la stalla, M.P. è stato medicato per un sospetto trauma all'anca e poi, da qui, imbarellato. L’uomo è stato portato dai soccorritori lungo la discesa fino alla strada e affidato all'ambulanza dei vigili del fuoco. Da qui, poi, il mezzo ha proseguito per il pronto soccorso dell’ospedale di Pieve di Cadore dove l’uomo è stato sottoposto a tutti gli accertamenti clinici del caso.

L’intervento dei soccorritori è durato circa un’ora e mezza.

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