Fermato l'arruolatore del foreign fighter Mesinovic
BELLUNO. Arruolamento con finalità di terrorismo anche internazionale. È il reato che viene contestato ad Ajhan Veapi, cittadino macedone residente ad Azzano Decimo (Pordenone) e fermato questa mattina (venerdì 26 febbraio), su disposizione della Procura di Venezia. Secondo gli inquirenti l’uomo er in procinto di lasciare il territorio nazionale.
Per i carabinieri del Ros, che hanno eseguito il fermo, Veapi è una delle figure di riferimento delle rete di predicazione e reclutamento di “foreign fighter” tra cittadini di origine balcanica residenti nel nordest. L’indagine era stata aperta alla fine del 2013 dopo che il 36enne cittadino bosniaco Ismar Mesinovic era partito dal bellunese (risiedeva tra Longarone e Ponte nelle Alpi) il 15 dicembre 2013 alla volta della Siria, che aveva raggiunto seguendo la rotta balcanica unitamente al figlio minore Ismail, di appena due anni e assieme a un altro cittadino macedone, il 30enne Munifer Karamaleski (residente in Alpago e attualmente risultante in Siria nelle fila dell’Is, dove svolgerebbe attività di supporto logistico alle azioni belliche), per unirsi all’organizzazione terroristica Stato Islamico. Mesinovic che trovò la morte all’inizio di gennaio 2014, ad Aleppo.
A seguito dell’attivazione del Ros da parte dell’Arma territoriale di Belluno, che aveva avuto notizia dell’allontanamento del Mesinovic, venivano avviate indagini che portavano a individuare un soggetto maghrebino residente anche lui nel bellunese, Jaffar Anass, considerato il primo responsabile del percorso di indottrinamento e radicalizzazione di Mesinovic, come dimostrato dalle ricostruzioni investigative.
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