Ferragosto, tutto aperto (o quasi) in città

Bar, ristoranti e supermercati in attività sabato. Ma i sindacati di categoria ribadiscono: «Nessuno è obbligato a lavorare»
Belluno, 3 luglio 2008. giovedì di seraPiazza dei Martiri piena di gente durante un giovedi' di sera
Belluno, 3 luglio 2008. giovedì di seraPiazza dei Martiri piena di gente durante un giovedi' di sera

BELLUNO. A Ferragosto praticamente tutto aperto a Belluno. Porte aperte in bar, ristoranti, supermercati e qualche negozio per i turisti e per gli stessi residenti che rimarranno in città. Ma come ogni anno dal sindacato arriva l’appello ai lavoratori: «Non siete obbligati a prestare servizio», ribadendo la contrarietà alle aperture festive nel settore del commercio.

Da Confcommercio fanno sapere che «moltissimi degli esercizi pubblici cittadini saranno in attività proprio per garantire l’accoglienza a chi arriva in città». Sabato, poi, è previsto anche il regolare svolgimento del mercato settimanale anche se «non sappiamo quanti decideranno di venire. Inoltre, l’elenco degli esercizi aperti è stato consegnato all’ufficio turistico in piazza Duomo: chi arriverà a Belluno, quindi, potrà sapere immediatamente i locali dove poter consumare un panino o un pasto completo oppure prendere un caffè o un gelato», dice Francesco De Toffol di Confcommercio. A tenere aperto saranno i supermercati Famila Super A&O, Crai il Grifone, il Kanguro e il Conad al mattino, mentre l’Eurospar, il Mega osserveranno l’orario continuato. Aperto anche l’Oviesse in centro. «Come negozianti invece abbiamo deciso di tenere chiuso», dice Andrea Dal Pont esponente della Consulta dell’Ascom. «Macellerie e fruttivendoli si faranno due giorni di relax».

E per chi resta nel capoluogo (ma non solo) è prevista la conclusione dell’estate organizzata dal Consorzio Centro storico con la sfilata di moda. «Un’iniziativa che riproponiamo anche quest’anno, dopo il successo dell’estate scorsa», dice il presidente Massimo Simionato che si dice «abbastanza soddisfatto di come è andata la stagione: i Giovedì di sera sono stati apprezzati, anche dopodomani ci sarà la serata conclusiva con il concerto di Paola Turci e poi sabato la sfilata organizzata dai negozianti. Insomma, mi pare bene».

Ma le aperture dei negozi durante le festività non piacciono troppo ai sindacati, e neppure a qualche lavoratore, tanto che in alcuni supermercati è stato affisso in bacheca un volantino in cui si fa notare come «i lavoratori sulla base delle norme contrattuali vigenti potranno rifiutarsi di effettuare prestazioni lavorative in tutte le festività, senza incorrere in nessuna sanzione». «Nelle località turistiche non meraviglia vedere un negozio aperto», commenta Stefano Calvi della Fisascat Cisl«, ma ormai è diventata un’abitudine per tutti e per ogni circostanza». «Siamo arrivati a un liberismo tale per cui non ci ferma mai», commenta anche Mauro De Carli della Filcams Cgil. «Ormai è diventata una consuetudine tenere aperto praticamente 365 giorni all’anno e non siamo lontani nemmeno dall’attività 24 ore su 24». Ma la cosa non piace, «perché non porta nuovi posti di lavoro, ma ricade su quelli che già ci sono. E se i dipendenti sono pagati con la maggiorazione, si creano, inevitabilmente, problemi per la conciliazione dei tempi di vita specie per le donne», dicono i sindacati. «Dobbiamo ricordare che non c’è obbligo di lavoro, e se uno non vuole non deve nemmeno dare spiegazioni: si rifiuta e basta, senza andare incontro a nessuna ripercussione. È un diritto presente nel contratto collettivo», conclude Calvi. (p.d.a.)

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