Ferrate poco sicure sulla Schiara: il progetto non convince Rufus

La ferrata del Marmol e il bivacco Sperti saranno sistemati grazie alle risorse del fondo Comuni di confine, ma non basta. Sono molti i percorsi attrezzati sulla Schiara che hanno bisogno di manutenzioni per metterli in sicurezza.
A sollevare il problema, con un’interrogazione discussa martedì in consiglio comunale, è stato il consigliere Fabio Rufus Bristot, che la montagna la conosce bene. E quando si è trovato ad intervenire sulla Schiara per recuperare un alpinista caduto, si è reso conto delle condizioni delle ferrate. La competenza sulle manutenzioni è dell’Unione montana, non del Comune, ma Bristot ha chiesto alla giunta cosa abbia fatto per sollecitare l’ente di cui fa parte per intervenire. Ha ottenuto una risposta che lo ha soddisfatto solo per metà.
futuro e presente
L’assessore Biagio Giannone, infatti, ha spiegato che esiste un progetto (“Miglioramento dell’offerta turistica di alta montagna nelle aree di confine della provincia di Belluno”), finanziato con 1,5 milioni di euro grazie ai Fondi ex Odi e approvato un anno e mezzo fa. Il soggetto attuatore è la Regione Veneto, ma ci sono le collaborazioni del Cai Veneto, della Provincia e delle Unioni montane. Le risorse stanziate permetteranno di sistemare la ferrata del Marmol e il bivacco Sperti.
«E le altre ferrate?», si chiede Rufus Bristot. «Avere bivacchi e sentieri attrezzati a norma dev’essere una priorità, invece so che ci sono ferrate chiuse con ordinanza anni fa che non sono state ancora sistemate». Le condizioni di sicurezza preoccupano Rufus, che con il Soccorso alpino si è occupato tante volte di aiutare alpinisti in difficoltà. «Il Comune solleciti Unione montana e Regione a dare corso agli impegni di spesa», ha detto martedì sera in consiglio.
il valore turistico
«Mi aspettavo, però, che a rispondere fosse l’assessore al turismo», aggiunge Bristot il giorno dopo la riunione. «La Schiara è un asset turistico importante per il comune di Belluno, eppure viene sempre dimenticato». Meta molto ricercata da escursionisti e alpinisti italiani e stranieri, il gruppo ha una rete di sentieri, gole, forre, viaz fra i più selvaggi e incontaminati delle Dolomiti, e una rete di ferrate di straordinaria bellezza e varietà. Perché il Comune non le valorizza? Si chiede Bristot.
«Bisogna investire di più su questa parte del territorio, sfruttare le opportunità che offre il gruppo della Schiara», conclude. «Dovrebbero essere messe tutte in rete, invece i mancati interventi stanno provocando una diminuzione degli escursionisti in questa parte del nostro territorio». —
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