Ferroli, amministratore delegato ma soltanto pro tempore

ALANO DI PIAVE. Nominato il nuovo consiglio di amministrazione della Ferroli spa e l’amministratore delegato pro tempore.
Le nomine sono state fatte l’altro ieri. Il CdA è composto da sette consiglieri: Alessandro Danovi, Giovanni Diana, Luciano Favero, Paola Ferroli, Alberto Righini, Stefano Romanengo e Stefano Visalli. Inoltre, è stato nominato anche l’amministratore delegato pro tempore nella persona di Stefano Romanengo (uno dei soci fondatori di Oxy Capital assieme a Stefano Visalli), mentre è stata confermata Paola Ferroli (in rappresentanza della famiglia fondatrice di Ferroli Spa) come presidente.
Romanengo, fanno sapere dalla società, avrà la gestione operativa e proseguirà la complessa operazione di ristrutturazione societaria che ha visto gli investitori Oxy Capital e Attestor Capital fornire i nuovi mezzi finanziari e gli apporti strategici e manageriali tesi al riposizionamento e al rilancio dell’azienda veronese. Il nuovo Ad proseguirà nel suo incarico fino all’individuazione del manager che avrà il compito di guidare l’azienda nello sviluppo del nuovo piano industriale. Nell’insediarsi, il nuovo consiglio di amministrazione ha ringraziato «per la quantità dell’impegno profuso e la qualità del lavoro svolto Angelo Milanello, fino ad oggi amministratore delegato di Ferroli Spa».
La notizia arriva a un mese e mezzo dall’accettazione da parte del tribunale di Verona del piano di ristrutturazione della società (era il 15 dicembre 2015), piano che prevede che il 40% della società rimanga alla famiglia Ferroli, mentre il 60% vada in mano agli investitori. Tale riorganizzazione societaria è conseguente al previsto aumento di capitale.
Ma se la notizia da un lato è positiva, perché significa che la vicenda dello stabilimento di Alano di Piave, che conta 134 dipendenti già da un anno in cassa straordinaria (cassa che è stata prorogata fino al 31 dicembre 2016), è in via di definizione, dall’altro lato però preoccupa un po’ i sindacati per i tempi lunghi con cui la nuova dirigenza intenderà presentare il piano industriale.
«Il problema è che l’amministratore delegato è pro tempore», dichiara Luca Zuccolotto, segretario Fiom Cgil, «e questo significa che si dovrà attendere la nomina definitiva per capire cosa succederà della Ferroli bellunese. I lavoratori, da parte loro, hanno fatto tutto quello che dovevano per agevolare questa operazione, ora vediamo cosa ci proporrà la società». L’unico timore è che i tempi si dilatino e che non si riesca a far ripartire entro l’anno la produzione ad Alano di Piave. «Da due anni i lavoratori attendono di conoscere il piano industriale», conclude Zuccolotto. Resta aperto, quindi, il nodo sulla ripresa dell’attività.
Paola Dall’Anese
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