Ferroli, c’è la cassa straordinaria
ALANO DI PIAVE. Siglato ieri mattina a Palazzo Piloni l’accordo per la cassa integrazione straordinaria per i 137 lavoratori (17 impiegati e 120 operai) della Ima Ferroli di Alano di Piave.
Lunedì, infatti, si esauriranno le 52 settimane della cassa ordinaria e, visto che la situazione attuale dello stabilimento non fa registrare miglioramenti significativi, i sindacati metalmeccanici hanno chiesto di poter passare all’ammortizzatore straordinario. E hanno ottenuto anche la rassicurazione che sarà previsto l’anticipo dell’indennità.
«La Ferroli», spiega Paolo Agnolazza della Fim Cisl Belluno-Treviso, «dall’8 giugno ha avviato una procedura di concordato in bianco, che prevede una forte limitazione di tutte le attività, soprattutto quelle economiche, che a loro volta frenano anche le attività produttive. D’altra parte, se un’azienda non ha la liquidità per pagare fornitori e materie prime, diventa difficile, com’è comprensibile, riuscire ad avere il materiale per produrre. Per questo motivo l’attività dello stabilimento di Alano di Piave è ferma già da alcuni mesi».
«Il giudice di Verona», prosegue Agnolazza, «che ha in carico il procedimento del concordato in bianco, ha deciso che si possono produrre quei prodotti per cui i clienti hanno già pagato. E questo sta bloccando tutto».
Secondo il sindacato, però, si starebbe lavorando per far sì che si riesca a ottenere delle deroghe e dei crediti per far ripartire la produzione di Alano di Piave «dove ci sono degli ordini importanti fermi da alcuni Paesi europei», sottolinea Agnolazza che prosegue: «Entro 60 giorni dall’avvio del concordato, l’azienda dovrà presentare un piano di rilancio credibile per poter ripartire».
Ad oggi esiste un soggetto interessato all’attività e a dare finanziamenti ed è Oxy. «Siamo in una fase transitoria molto particolare», prosegue il sindacalista, «ad agosto vedremo se esiste questo piano che prevede la salvaguardia dei posti di lavoro e dei siti produttivi, oppure se il giudice concederà una deroga. L’importante è essere riusciti a ottenere l’anticipo della cassa straordinaria, altrimenti i lavoratori avrebbero dovuto attendere molto tempo prima di avere l’indennità».
Nell’accordo siglato ieri, comunque, è stata prevista anche la possibilità, che i lavoratori possano uscire dalla fabbrica con la mobilità volontaria: «L’azienda su questo punto si è detta d’accordo, anche se ad oggi non ci sono persone interessate», conclude Agnolazza. «La Ferroli è un’azienda importante che ha al momento diversi ordini, ma con la limitazione delle risorse economiche non riesce ad andare avanti».
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