Ferrovia, chiude la tratta Ponte-Conegliano: a fine 2020 i primi treni elettrici

BELLUNO
Chiude la tratta ferroviaria Ponte nelle Alpi-Conegliano e riapre la Feltre - Montebelluna-Castelfranco. Appuntamenti importanti quelli di oggi per la provincia di Belluno, in vista dell’elettrificazione della rete ferroviaria. Dopo la pausa estiva, infatti, la tratta tra Ponte e Conegliano sarà chiusa fino a giugno 2020 per permettere la conclusione dei lavori per la predisposizione della rete elettrica. Nel Feltrino, invece, sarà nuovamente percorribile in treno la tratta che porta a Montebelluna. Addio, quindi, alle corriere che da giugno a ieri hanno garantito il servizio di collegamento.
Ponte-Conegliano
A spiegare come stanno le cose è Alessandro De Nardi dell’associazione Trenibelluno, che raccoglie pendolari e appassionati di treni. «Da oggi la tratta Ponte nelle Alpi-Conegliano sarà chiusa per permettere al personale di Rfi di concludere i lavori di elettrificazione della linea», spiega De Nardi. «Si tratta di un intervento importante, che dovrebbe concludersi, salvo imprevisti, a metà giugno dell’anno prossimo. Poi, però, bisognerà attendere dicembre 2020 per vedere transitare i primi treni elettrici acquistati dalla Regione. Stiamo parlando dei Rock a due piani e dei Pop a un piano soltanto. Si tratta di mezzi attualmente in transito in Emilia-Romagna. Il Veneto sarà la seconda regione ad acquistarli».
Con l’elettrificazione della linea Belluno-Conegliano non sarà più necessario il cambio a Conegliano per arrivare a Venezia. «Attendiamo con ansia questo momento per il quale abbiamo lavorato molto, visto che prima dell’orario cadenzato e l’introduzione dei cambi a Conegliano e Montebelluna, sulla nostra linea ferroviaria incombevano nubi molto fosche», prosegue De Nardi.
Con la chiusura della tratta da Ponte a Conegliano, saranno inserite le corriere sostitutive, mentre rimarrà attivo il treno per il collegamento da Belluno a Ponte e viceversa. «Nessun problema, invece, per la corsa ferroviaria da Belluno a Calalzo, che non sarà interessata da cambiamenti», tiene a precisare l’esponente di Trenibelluno.
Per l’elettrificazione sarà «demolito e ricostruito il cavalca-ferrovia di Vittorio Veneto per permettere il passaggio dei treni, e alcune delle gallerie sul tragitto saranno modificate», precisa De Nardi. «Si interverrà soprattutto per abbassare i binari, dopo aver consolidato le fondamenta delle gallerie, per l’inserimento dei cavi elettrici».
Sono 21 le gallerie da Vittorio Veneto a Ponte nelle Alpi, per un totale di 7,2 chilometri, ma soltanto su tre si interverrà, perché molte sono state predisposte per il doppio binario e quindi sono più spaziose.
«Saranno completati anche i lavori alla stazione di Vittorio Veneto con la realizzazione di un sottopasso e il marciapiedi, mentre a Ponte e a Nove saranno collocate le sottostazioni elettriche che servono per trasformare la media tensione in tremila volt necessari per il funzionamento dei treni». Ad oggi, resta fuori dalla pianificazione dell’elettrificazione la linea Ponte-Calalzo, per mancanza di risorse .
Feltre-Montebelluna
Per una tratta che chiude, c’è n’è una che riapre. Si tratta della Feltre-Montebelluna-Castelfranco, chiusa da giugno:da oggi tornerà alla normalità. «Sono stati realizzati in questi mesi lavori di consolidamento alle gallerie a sud di Feltre e si è proceduto alla manutenzione della linea ferroviaria», dice ancora il membro di Trenibelluno. «È stata anche riqualificata la stazione di Feltre con un marciapiedi nel secondo binario, che è pensato per permettere l’accesso al treno in maniera più agevole anche per le carrozzine. Nel 2020, invece, è previsto il proseguimento dei lavori di elettrificazione, con la realizzazione di un sottopasso con ascensore». Sui tempi dell’elettrificazione della linea feltrina ancora non si sa nulla: si attendono le risorse.
«Siamo contenti che si possa vedere la luce dopo il tunnel», conclude Alessandro De Nardi, «e che si giunga a breve all’elettrificazione della nostra ferrovia. Si tratta di un modo per ripagare un territorio castigato per troppi anni. Significa dare un servizio moderno a una provincia defilata dal grande bacino ferroviario veneto».
Intanto, ieri mattina, si sono registrati alcuni ritardi sulla linea Belluno-Venezia per il malfunzionamento di un passaggio a livello a Vittorio Veneto. —
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