Festa dei Bellunesi nel mondo Arsiè premia i suoi emigranti

Mellame accoglie l’appuntamento annuale dell’associazione. La cerimonia al Monumento della Madonna all’emigrante 

arsiè

Nella giornata dell’orgoglio per l’emigrazione bellunese e veneta nel mondo, Mellame mette l’abito della festa e la splendida chiesetta di san Martino ospita la messa che apre la festa annuale dell’Abm. Il caos migranti, i barconi che partono dalla Libia, il rimpallo di responsabilità tra i diversi Paesi dell’Unione europea sono temi lontani. Oggi è la giornata dei bellunesi che sono tornati in Patria, del ricordo di quelli che ci hanno lasciato e delle pagine di successi raggiunti non senza difficoltà in tutto il mondo. Ed è la festa per i 50 anni della Madonna dell’emigrante. Presenti il presidente della Provincia Roberto Padrin, numerosi sindaci e i rappresentanti degli ex emigranti.

Sollecitata sull’argomento migranti, l’assessore regionale ai flussi migratori Manuela Lanzarin, ospite della mattinata, dice la sua: «Non bisogna generalizzare, ma di sicuro i valori e l’atteggiamento che hanno animato i veneti che lasciarono il loro paese e i loro affetti sono molto diversi da quelli che ritroviamo nell’emigrazione attuale verso l’Italia. Penso all’umiltà dei nostri avi che si recarono all’estero in punta di piedi, rispettosi delle società in cui andavano a vivere. Mentre chi sbarca adesso chiede diritti, diritti diritti, inscena proteste e talvolta butta il cibo. Mi sembra che siamo di fronte a situazioni e atteggiamenti molto diversi».



E il vescovo emerito di Belluno-Feltre, Giuseppe Andrich a celebrare la messa in una chiesa stracolma di fedeli. Si aggiungono sedie, ma alla fine alcune decine di persone restano in piedi. Nell’omelia Andrich si abbandona ai ricordi e alla nostalgia: «Mi viene in mente monsignor Muccin che fu il fondatore dell’Associazione bellunesi nel mondo. Lui più di qualunque altro ha condiviso le sofferenze dei nostri emigranti. Fece tanti viaggi all’estero per visitare le nostre comunità e condividerne i problemi e le sofferenze». Durante la funzione viene assistito dal parroco di Arsiè, don Alberto Peron, e dal rappresentante della diocesi di Padova, don Elia Ferro.



Il padrone di casa è il sindaco di Arsiè, Luca Strappazzon: «Ringrazio l’Abm che ha scelto Mellame per la sua festa. C’è o c’è stato un emigrante in ciascuna famiglia bellunese e la nostra terra sarà sempre riconoscente a chi ha saputo farso onore».

La presidente nazionale Unaie, la lucchese Ilaria Del Bianco punta sull’identità: «Ricordiamoci da dove veniamo e siamone orgogliosi. Alle tante istituzioni presenti dico che le associazioni di emigranti hanno bisogno del vostro aiuto economico, ma voi dovente considerarlo un investimento perché c’è un patrimonio umano e di testimonianze al quale potete attingere».



Una breve passeggiata conduce al monumento alla Madonna dell’emigrante ripulito e messo in ordine proprio in occasione dei 50 anni dalla sua realizzazione. Dopo la benedzioen del vescovo Andrich, il presidente Abm, Oscar De Bona, chiama gli arsedesi che si sono meritato l’attestato dell’associazione: Elio Strappazzon, Rosalia Tonin, Valentina Nardino, don Sergio Bartolomiello, Ida Zanolla, Michele Zancanaro, Ester Brustolin, Angelo Saccaro, Maurizio Nanfara, Clemente Bettin, Claudio Bettin, Remo Battistel, Faustino Mores, Franco Faoro, Vincenzo Barcelloni Corte, Tiziana Faoro, Davide Bogo, Ferruccio Venzin, Silvio Lancerini, Gustavo Saccaro, Elvio Campardo, Mario De Nale, Giovanni Bettin, Angelo Bodo, Antonio Strappazzon, Angelo Grando. —



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