Festa dell’uva al via nonostante le limitazioni «Doveroso per Fonzaso proseguire la tradizione»

la tradizione
La festa dell’uva è pronta a partire. Stringendo i denti, rinunciando ancora una volta a due momenti attesi come il palio delle botti e la sfilata dei carri, ma con tutta l’intenzione di offrire ai fonzasini e ai visitatori tre giornate intense di appuntamenti dedicati al territorio, alle tradizioni e alla viticoltura.
La kermesse fonzasina partirà venerdì sera con la corsa “Staffetta tra le lanterne” e con i cicchetti di “Andar per bar a Fonzaso” e si chiuderà dopo un sabato con cena e musica in piazza e una domenica densa di iniziative, a partire dalla mostra agroalimentare e dell’artigianato bellunese in centro al paese e dai cortili con i vecchi mestieri e addobbati dai carri allegorici, senza contare l’ormai tradizionale sfida artistica “Pennelli e vino”.
«La pandemia ha rivoluzionato molti aspetti della nostra vita quotidiana e ha toccato da vicino anche la manifestazione cardine di Fonzaso», spiega il presidente della Pro loco Tarcisio Zuglian. «Siamo alla seconda edizione che si svolge sottotono e che non ci permette di esprimere al meglio tutto il bello di questa festa, ma ci metteremo tutto l’impegno, la volontà e la passione per una grande riuscita».
«Sarebbe stato più facile annullare la manifestazione aspettando tempi migliori», sottolinea Zuglian annunciando l’edizione 2021, «ma i segnali che arrivavano dai concittadini e la volontà del consiglio Pro loco ci hanno fatto capire che per Fonzaso era doveroso portare a termine questa tradizione».
«Ovviamente non potrà essere una manifestazione come quelle a cui eravamo abituati», spiega il presidente della Pro loco, «dove mancheranno in particolare il palio delle botti e la sfilata dei carri. Nonostante questo, per volontà dei gruppi di volontari e dei figuranti i carri saranno esposti nei cortili del paese insieme alle installazioni dei “vecchi mestieri”. Abbiamo cercato di avere un programma il più ricco possibile, mantenendo il rispetto delle norme che attualmente la situazione ci impone».
Uno sforzo portato avanti come l’anno scorso, quando la manifestazione si tenne nonostante la difficile situazione pandemica e le conseguenti limitazioni e divenne un modello per la gestione di eventi di questo tipo.
«Sarà un momento importante per il nostro paese», sottolinea infatti il presidente Zuglian, «e un’occasione di dimostrare che Fonzaso può essere, ancora una volta, un esempio positivo per tutti i nostri ospiti e visitatori».
Il programma parte venerdì con “Andar per bar a Fonzaso” dalle 18,30 e la corsa a staffetta alle 19. Dalle 21, in piazza I Novembre, musica con i Backgound Noise.
Sabato si riparte alle 16 con l’incontro con lo con lo scrittore Andrea Girotto lungo la strada dei forti a Pedesalto, sul luogo del forte di Sant’Antonio. Alle 17,30 nello stand della Pro loco c’è la presentazione del libro “Il fantasma della Val Cismon” e alle 19 la cena allo stand. Alle 21, in piazza, Mosè Andrich si esibirà al pianoforte in un omaggio a Morricone.
Domenica sarà la giornata clou: alle 9 aprirà la mostra agroalimentare e dell’artigianato in piazza, mentre i cortili si animeranno con i vecchi mestieri. Alle 9,30 partirà l’ex tempore di pittura con il mosto e alle 10 sarà celebrata la messa per i viticoltori. Alle 10,30 apertura delle degustazioni di vini bellunesi dai padri canossiani e di grappe venete nel cantinone De Boni. A mezzogiorno pranzo allo stand della Pro loco ma anche alla trattoria Toni Oro e all’agriturismo San Micel.
La cena si terrà dalle 19 allo stand della Pro loco con la musica dei Ten minutes late, mentre tutta la giornata sarà accompagnata dai brani popolari delle Vecchie voci feltrine. Alle 10 e alle 15 partiranno dalla piazza della chiesa le visite all’eremo di San Micel. —
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