Feste illegali a scuola le difese puntano sul perdono giudiziale

FELTRE. Indagini chiuse al Forcellini. I nove indagati per invasione di edificio, danneggiamento e furto aggravati hanno già ricevuto l’informazione di garanzia. Le indagini preliminari della Procura dei Minori di Venezia sono state più veloci, rispetto a quelle che vedono coinvolti i venti più o meno coetanei del Negrelli per l’ipotesi di reato di interruzione di pubblico servizio.

Gli aspiranti geometri, che avrebbero organizzato feste di compleanno nel cantiere della loro scuola, danneggiando infissi e arredi, sono stati sentiti dai carabinieri: alcuni avrebbero fatto delle mezze ammissioni, altri si sarebbero avvalsi della facoltà di non rispondere: «Ma c’è anche chi si proclama innocente», osserva l’avvocato Manola Lise, «nel senso che non ha fatto niente di quello che gli viene addebitato. Ho parlato con il mio assistito ed esclude di essersi comportato male. Questo non significa che qualcosa non sia successo, perché ci sono dei dati di fatto: finestre, banchi, sedie e lavagne rotti, in una decina di giorni del luglio 2017».

Gli studenti di nazionalità italiana, marocchina, albanese e ucraina sarebbero stati immortalati dalle telecamere, dopo che una vicina di casa aveva avvertito i carabinieri del fatto che qualcosa di strano succedeva all’interno del cantiere. Musica ad alto volume, schiamazzi e un via vai di giovani, soprattutto nelle ore serali: «In questo caso, non si è provveduto a una scrematura, come per i ragazzi del Negrelli, dove qualcuno sarebbe già stato scagionato», riprende Lise, «adesso vedremo come organizzare la strategia difensiva».

Nei prossimi giorni, Lise, Serrangeli, Pauletti, Resenterra, D’Agostini e Bergo potranno produrre delle memorie o chiedere di poter parlare di nuovo, per chiarire ulteriormente la vicenda. Il procuratore dei Minori chiederà il rinvio a giudizio, ma è quasi sicuro che gli verranno presentate almeno altrettante richieste di perdono giudiziale. Il giudice per le udienze preliminari può astenersi dal pronunciare il rinvio a giudizio, quando presume che il colpevole si asterrà dal commettere ulteriori reati. Qualora si proceda al giudizio, il giudice può, nella sua sentenza, per gli stessi motivi, astenersi dal pronunciare condanna.

Ma ci vorrà la garanzia da parte dei ragazzi di rigare dritto, perché non è che questo perdono potrà intervenire fino al raggiungimento della maggiore età. —

G.S.



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