Fiat 600 storiche in passerella tra ville e panorami
BELLUNO. Tutte lucide e impeccabili le storiche Fiat 600 hanno sfilato domenica per le strade del Bellunese. L'ormai tradizionale adunata, che quest'anno ha festeggiato i 60 anni di produzione dell'auto, è partita dalla Nogherazza per fare un giro panoramico con vista sulla città e sugli scorci del Piave.
Prima sosta a Villa Buzzati, complesso ottocentesco che diede i natali al grande scrittore, giornalista e pittore Dino Buzzati, nonché fattoria didattica "Colti in campo" che tiene fede alla sua missione di mettere in luce legami tra agricoltura e cultura, tradizioni e costumi, gettando ponti tra queste realtà.
A ricevere le auto, un "cugino": piccolo fuoristrada della stessa epoca con motore dalla struttura simile a quello delle "festeggiate".
Ordinate e disciplinate, si sono messe in posa per la foto ricordo creando un'immagine suggestiva: le auto in villa, in campagna, pezzi di storia in un posto di storia, schierate sul prato tra campo, orto e frutteto per ricreare una sorta di quadro degli anni Sessanta, di cui Laura e Sebastiano, i padroni di casa, hanno messo in evidenza il "genius loci" con racconti sulla vita in villa di quegli anni. Allora era frequentata da ben quattro generazioni, dalla bisnonna Alba Mantovani ai sette nipoti di Nina. Anche il paesaggio, nonostante la perdita di alcuni elementi importanti di biodiversità rurale, simula efficacemente l'aspetto di allora, grazie anche alla gestione biologica e non intensiva del terreno circostante. Gli ospiti hanno molto gradito l'offerta dello sciroppo di sambuco che hanno gustato in una sosta nel granaio.
«Nina Buzzati», ha raccontato Laura, «bisnonna del lettore Matteo e della flautista Marta che vi intratterranno fra poco, era la sorella di Dino, una donna di carattere e ricca di talento artistico. È stata la seconda donna milanese a ottenere la patente di guida ed ha usato le sue auto sino a quando il fisico gliel'ha permesso, orgogliosa di essere autonoma nelle sue attività. Erano utilitarie non appariscenti: tra queste due seicento, non conservate, che usava con tranquilla fierezza». La pioggia e il cielo coperto non hanno permesso di godere appieno del riconoscimento di valli e monti descritti nelle letture di Dino Buzzati, che sono comunque state stimolo a riflessioni su costume, cultura, paesaggio, agricoltura e natura della Val Belluna. La chiesetta di San Pellegrino, che si inserisce nel percorso di cappelle pedemontane del nostro Territorio, ha accolto gli ospiti in una visita accompagnata dalla musica dal vivo che ha aggiunto momenti di intimo godimento, prima che i motori delle auto si riaccendessero per viaggiare verso il castello di Zumelle. (li.be.)
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