Finanziere in malattia, ma faceva gare di fondo
Finanziare in malattia non lavorava, ma faceva gare. Addirittura spaccava ghiaccio con un piccone, malgrado lombalgia e lombosciatalgia. L’ex azzurro di sci nordico Roberto De Zolt Ponte è in tribunale per falso ideologico del pubblico ufficiale in certificazioni o in autorizzazioni amministrative. La Procura della Repubblica lo accusa di questa ipotesi di reato e la parte offesa è la Guardia di finanza. In particolare, la Compagnia di Cortina, ai tempi in cui la comandava il maggiore Leonardo Landi (in aula).
Davanti al giudice Cittolin, sono stati i consulenti Cristina Mazzarolo e Maurizio Mattana a picchiare più duro sull’imputato difeso dall’avvocato Maraviglia. Due medici, che hanno spiegato come «nei certificati medici prodotti da De Zolt non c’era una data certa e nemmeno un luogo di emissione. Si parlava di sintomi, dopo un’operazione di ernia al disco, come lombalgia e lombosciatalgia, ma non una diagnosi, eppure il militare era stato esonerato dai servizi esterni e messo a fare il piantone in caserma. Oppure non lavorava».
Il posto più sedentario possibile per uno sportivo di buon livello, che andava forte sugli sci stretti (ritirato nel 2010)e cavalcava la bicicletta, cioè l’attrezzatura meno indicata per chi ha male alla schiena: «Tutto questo non gli impediva di svolgere un’attività ludico ricreativa», ha sottolineato Mazzarolo, «anche se gli era vietato alzare pesi e sollecitare la colonna, in una posizione come quella in sella alla bici. Avrebbe dovuto fare fisioterapia».
Il periodo contestato dal pubblico ministero Pesco va dal 2006 al 2016. Dieci anni. Nel dettaglio, si parla di più di 600 giorni di malattia negli ultimi due anni e i dati sono della Procura, sulla base delle indagini svolte sul campo dalla polizia giudiziaria: «In piena crisi, il primo febbraio 2016 un ritaglio di giornale lo ritrae mentre spacca il ghiaccio, in una pista».
Quando il primo settembre, De Zolt è stato visitato, gli è stata riscontrata «una microdiscectomia dovuta all’ernia al disco». La difesa ha cercato di smontare la tesi accusatoria, contestando anche l’articolo giornalistico. Ma è molto atteso l’esame dell’imputato, che il giudice Cittolin ha messo in calendario per le 10 del 24 settembre. De Zolt spiegherà il dolore che sentiva, dopo che ieri non ha fatto mancate segni di disappunto, mentre parlavano i consulenti. —
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