Finisce la sperimentazione al Codivilla: «A rischio un'eccellenza»

La sperimentazione si conclude il 29 aprile. Massimo Miraglia, amministratore della struttura, è preoccupato per il futuro dei 150 dipendenti dell’ospedale. «Mai contattato e coinvolto»

CORTINA. «Sono curioso di vedere cosa contiene la delibera inviata alla quinta Commissione regionale sulla sanità. Mi stupisco di non conoscerne il contenuto, visto che la nostra società è direttamente interessata».

Massimo Miraglia, amministratore delegato della società Codivilla Putti, legge i giornali ma «non ho carte in mano per commentare».

«Mi piacerebbe sapere cosa hanno deciso. Ma rilevo che in questi mesi e in questi anni non ho ricevuto alcuna richiesta di incontro o convocazione ad una trattativa, o contatti di qualche genere. Solo il direttore generale dell’Usl ogni tanto mi ha ricordato che la scadenza della sperimentazione gestionale al Codivilla si stava avvicinando», aggiunge Miraglia.

Un po’ poco, di fronte ad una situazione estremamente complessa e delicata, a soli due mesi dalla scadenza della sperimentazione, il 29 aprile prossimo. «Siamo sicuri che due mesi bastano per risolvere la questione? E come poi? Non so quale sia il percorso che la Regione ha scelto. Chi vende le proprie quote? La Usl vende il suo 51 per cento? Noi vendiamo il nostro 49 per cento?».

Se nulla è stato deciso in trenta mesi, lo si farà in due?

Miraglia sembra perplesso, ma diventa arrabbiato quando ricorda che si sta parlando del futuro di uno dei punti di eccellenza della sanità veneta, e non solo. «Siamo il centro di riferimento nazionale per la cura delle osteomieliti. Ci sono mille pazienti che arrivano da ogni parte d’Italia che fanno riferimento a noi, all’ospedale Codivilla, a come lo abbiamo trasformato in questi 14 anni».

Tra i dati che Miraglia snocciola, ci sono gli impianti di protesi: «Quando siamo arrivati a gestire il Codivilla se ne facevano 94 all’anno, ora sono 550. E stiamo parlando di Cortina, non di una città o di un ospedale come Padova».

Altro tema delicato è quello dei dipendenti, non l’ultimo, anzi probabilmente il primo. «Sono 150 i dipendenti, 35 dell’Usl e 115 nostri. Senza parlare dei consulenti, da venti a trenta. Se si vuole mettere a rischio il futuro di 150 famiglie, divento un talebano». L’ad della società non vuole aggiungere altro su questo fronte, ma sottolinea che la società che gestisce il Codivilla, la Giomi spa, merita di essere tenuta nella dovuta considerazione, per quello che ha realizzato a Cortina in questi anni. «Noi abbiamo raggiunto gli obiettivi che erano contenuti nel bando e siamo aperti al confronto. Ma qualcuno si deve fare avanti».

La notizia della delibera della giunta regionale inviata alla commissione sanità è arrivata ieri dal gruppo Pd regionale. Una delibera in cui si prende atto che la sperimentazione si conclude il 29 aprile, dopo che era stata prorogata a partire dal 2014 per altri trenta mesi.

«La giunta era stata impegnata a coinvolgere università e centri di ricerca» sottolineava la nota del Pd. «Ma nulla di questo è stato fatto». Ed ora il passo decisivo della Regione.

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi