Finto terremoto a scuola esercitazione per 650
CESIOMAGGIORE. Il terremoto era simulato, l'evacuazione delle scuole invece è stata vera ed è servita per verificare l'efficacia della pianificazione d'emergenza e favorire la conoscenza e l'integrazione fra le strutture operative di protezione civile.
Un test per oltre 650 tra alunni, insegnanti e personale non docente impegnati ieri mattina in contemporanea in sette istituti in due Comuni (Feltre e Cesiomaggiore): le elementari di Nemeggio, l'asilo e le elementari di Villabruna, le elementari di Soranzen, le elementari e medie di Cesiomaggiore e l'asilo di Pez, dove è stato organizzato anche il salvataggio di due (finti) dispersi, una bambina e un maestra ritrovati dall'unità cinofila.
Più di 100 i soccorritori coinvolti tra vigili del fuoco permanenti e volontari e personale della protezione civile. Con l'allerta sismica in atto, alle 7.30 le sale Coc, cioè i Centri operativi comunali di Cesio e Feltre sono già attivati e quando arriva il terremoto (il rumore vero viene sentito attraverso le casse acustiche per avere una simulazione quanto più vicina alla realtà), suona l'allarme. La scuola viene evacuata e scatta la richiesta di soccorso con la telefonata al 115 dei vigili del fuoco, che arrivano a tutta velocità.
Dopo l'appello risultano due dispersi e a scovarli all'interno dell'edificio di Pez ci pensa col fiuto il cane Jacob. La bimba sta bene e viene portata fuori tenendola seduta sulla sedia, mentre bisogna trasportare la maestra in barella perché ha una gamba rotta. All'interno sono crollati calcinacci e oggetti vari che stavano posizionati sugli scaffali. Nel frattempo è arrivata anche l'ambulanza per il soccorso medico e contemporaneamente sono stati inviati dai Coc i volontari di protezione civile per l'assistenza.
I bambini sono circa sessanta, più sette docenti, un paio di collaboratori scolastici e il personale del servizio cucina, mentre i soccorritori sono una cinquantina.
A Villabruna invece il disperso si trova al primo piano e viene trasportato con l'autoscala nel cortile. Inizia poi il trasferimento nelle più vicine aree d'attesa con l'ausilio della polizia e dei carabinieri per la viabilità sul tragitto (ma attenzione, potrebbe arrivare alla protezione civile la comunicazione che il percorso è ostruito da macerie e bisogna trovarne uno alternativo più sicuro).
In qualche caso vengono montate anche le tende, spiegando che funzione hanno e a cosa servono le zone di ricovero. E mentre i funzionari dei vigili del fuoco e i tecnici comunali vengono mandati in tutte le scuole per la verifica statica degli edifici, i piccoli fanno ricreazione (con l'occasione poi, un ripasso di raccolta differenziata dei rifiuti post-merendina l'assessore feltrino Adis Zatta lo fa fare). Per concludere, in ogni edificio sono presenti degli osservatori dei vigili del fuoco che valutano l'efficacia dell'evacuazione in base alle modalità previste dalla pianificazione di emergenza.
È il momento della verifica delle scuole, serve il giudizio di staticità per la conferma dell'agibilità degli stabili e il rientro degli alunni.
Raffaele Scottini
GUARDA LA FOTOGALLERY
SUL SITO
www.corrierealpi.it
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi