Fiorello fa la valletta a “Una montagna di libri”
CORTINA. Ospite a sorpresa ieri al cinema Eden di Cortina d'Ampezzo, per la rassegna culturale "Una Montagna di Libri": Fiorello sale sul palco insieme ad Aldo Grasso, e con la sua simpatia conquista immediatamente il pubblico, improvvisandosi perfino “valletta” per portare il microfono in sala a chi voleva intervenire con una domanda.
Tema dell'incontro è stata la storia della televisione dalle origini all'era del digitale, di internet e degli smartphone. Fiorello è intervenuto nella seconda parte dell'incontro, quando Grasso aveva già illustrato i tre cicli che hanno caratterizzato la televisione in Italia: il primo, dal 1954 alla fine degli anni Sessanta, in cui la tivù, nata su un modello di media-alta borghesia, era più avanti culturalmente del pubblico a cui si rivolgeva, in gran parte analfabeta, dialettofono, e da poco uscito dalla guerra; un secondo, dagli anni Settanta agli anni Novanta, che rappresenta l'età d'oro della televisione, con i numerosi programmi di grande successo popolare, da Canzonissima a Domenica In, a Novantesimo Minuto; il terzo ciclo, che è quello dei giorni nostri, con il passaggio dall'analogico al digitale, l'avvento delle televisioni commerciali, e un impoverimento dell'offerta culturale della televisione. È questa la fase che, secondo Grasso, «vede un riposizionamento della televisione intesa in senso tradizionale, che era al centro della vita familiare e scandiva le ore in base ai programmi, come un orologio sociale».
Fiorello è stato preso come esempio, perché ha dimostrato che con un semplice Iphone si può fare radio e anche televisione. «In questo momento siamo già su You Tube», ha esordito Fiorello, appena salito sul palco. «Non so più chi sono adesso. Sono vecchio? Sono giovane? Ora c'è You Tube, la rete, Sky, non ci capisco più niente».
Fiorello ha dimostrato come produce il suo programma radiofonico dall'edicola: con il telefonino, grazie a un'applicazione, registra le domande e le testimonianze dei partecipanti al “baretto sotto casa” e poi con una mail invia il tutto alla Rai. «La mia è solamente pigrizia; comunque in questo modo non costo nulla alla Rai».
Ma Grasso considera questo sistema un qualcosa di negativo da parte della Rai: «Una cosa così succede solo in Italia. Fiorello è un capitale umano e artistico che altrove avrebbe un suo programma con i mezzi che si merita», ha detto il critico televisivo ed editorialista per il “Corriere della Sera”.
Per Fiorello adesso, grazie alla rete, ai blog e ai social, i giudizi sono tutti pubblici: «Ci troviamo a fare i conti con una nuova realtà: mi sono accorto che non a tutti sto simpatico. Anche a me gli insulti non mancano», ha replicato Aldo Grasso. «Oggi si è più bravi in base al numero minore di insulti che si riceve».
Chiamulera ha voluto chiudere il piacevole incontro con una domanda su Cortina: «Se Cortina fosse una trasmissione televisiva, quale sarebbe?» Tutti e due gli ospiti si sono trovati d'accordo sul fatto che Cortina è cinema, non tivù.
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