Fiori: «Il no alla centralina dovrà ripetersi per il Boite»

SAN VITO. «Forse la Regione si sta accorgendo delle esigenze del territorio». Il sindaco di San Vito, Andrea Fiori, è sempre più fiducioso dopo che la Regione ha respinto la domanda di En&En di realizzare una centralina idroelettrica in Val d'Ortiè, sull'omonimo torrente che scende, alle pendici della Croda da Lago, sino ad immettersi nel Boite, in territorio ampezzano.
L'amministrazione di San Vito, unita a quella di Borca e alle Regole, da mesi si oppone alla realizzazione di maxi centraline idroelettriche sul torrente Boite che ridurrebbero il fiume a un rigagnolo. In Regione sono stati presentati i progetti di Enel En&En, Proiter e Alpina. Il progetto di Enel vorrebbe prelevare dal Boite 6,8 metri cubi d'acqua al secondo, quello dell'Alpina 6,9 e quello della Proiter 5,79. Le Regole di San Vito, per stoppare sul nascere il rischio che altri utilizzassero le acque del territorio, hanno presentato, nei termini previsti, un progetto alternativo che tiene nella massima considerazione l'aspetto ambientale del Boite e le amministrazioni hanno subito chiesto ai politici regionali che venisse appoggiato tale progetto.
«Siamo molto contenti», dichiara Fiori, «che il progetto di En&En relativo al ru d'Ortiè sia stato bocciato in fase istruttoria. Certo ora En&En ha una decina di giorni per presentare osservazioni, ma sembra che il diniego sia definitivo. Abbiamo visto che è stato fondamentale il parere negativo dei beni ambientali. Il parere della Sovrintendenza è infatti vincolante. Il nostro augurio è che anche per i progetti dei “galleristi”, ossia di coloro che vogliono deturpare il nostro splendido territorio, realizzando gallerie, e facendo in sostanza scomparire il fiume che dà il nome a tutta la valle, arrivi un parere ambientale che sottolinei come queste idee siano devastanti per il territorio. Noi non abbasseremo la guardia fino a che da Venezia non arriverà un diniego per i progetti dei “galleristi” e un via libero per le Regole, il cui progetto, oltre a tenere in massima considerazione l'ambiente, consentirà che le ricadute provenienti dalla centralina restino alla comunità. Per ora non ci sono novità in merito», conclude Fiori, «ma noi continuiamo a farci sentire, a chiamare in Regione, a recarci personalmente a Venezia e a promuovere la petizione contro le centraline. L'obiettivo è difendere il Boite che dà il nome a tutta la nostra vallata: non permetteremo che il nostro territorio venga deturpato e che ci venga espropriato il diritto di decidere sulla nostra pelle. La nostra speranza è che il diniego giunto per la val d'Ortiè, arrivi anche per la valle del Boite». (a.s.)
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