Fiorot: «Processo cancellato, non ci sono proprio parole»
FELTRE. La notizia della cancellazione del processo a Fabio Vettorel a causa dell’imminente congedo per maternità della giudice tedesca ha suscitato, come le altre volte, sentimenti alterni. Tra chi si dichiara «stufo» di sentirne parlare, anche apertamente sulla nostra pagina Facebook, e chi condivide la notizia sul proprio diario e rilanciando tag come #fabiolibero.
Moira Fiorot, segretaria provinciale di Rifondazione comunista, sta nel mezzo. Amica della madre del giovane feltrino, sente regolarmente Fabio al telefono per sapere come sta andando il processo e trasmettergli tutto il suo sostegno.
«Non ci sono proprio parole», esordisce con forza Moira Fiorot, «la sensazione è che questa giudice si sia presa un po’ gioco non solo degli imputati, ma anche del senso della giustizia. Non so se il silenzio sulla sua maternità sia un’ottemperanza a qualche principio deontologico, fatto sta che è una mancanza di rispetto che va a scapito della conoscenza della verità».
«Rendiamoci conto che questo ragazzo è in attesa di una sentenza per non aver fatto nulla», sottolinea Fiorot, «i tempi di una sentenza erano maturi, ma ora si sta oltrepassando il limite. Questo atteggiamento ricorda l’andamento della giustizia in Italia. Quando a processo finiscono le persone comuni, va tutto sempre allo stesso modo: forti con i deboli e deboli con i forti. L’importante al di là di tutto è che lui stia bene. Fra gli attori di questa storia, lui e i suoi avvocati sono le persone più rispettose. Ricordiamo che Fabio ha deciso di restare ad Amburgo nonostante non sia più costretto a farlo. La sua maturità è ammirevole e a mio avviso anche superiore a quella della giudice». (f.v.)
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