Firmato il decreto “salva sagre”, meno burocrazia per gli eventi

Sindaci e responsabili della sicurezza firmeranno le autorizzazioni necessarie. De Carlo: «Le manifestazioni sono il nervo della società e dell’offerta turistica»

Meno restrizioni e più facilità di organizzazione per i piccoli eventi locali: arriva la direttiva “Salva sagre”. Il ministero dell’Interno ha emesso ieri una circolare che riduce il carico burocratico sulle spalle degli organizzatori di sagre ed eventi pubblici in genere e riporta la possibilità per i sindaci di firmare le autorizzazioni senza doversi assumere le responsabilità eccessive indicate dal precedente regolamento, la cosiddetta circolare Gabrielli, nata dopo i fatti di Torino il 3 giugno 2017.

Dalla Lega a Fratelli D’Italia e a Forza Italia l’elogio al ministro Salvini è unanime, così come il sollievo per aver scongiurato la scomparsa di un numero enorme di piccoli appuntamenti tradizionali del territorio legati al volontariato che rischiavano di non essere riproposti tanto erano stati sommersi dalla montagna di carte richieste.

«Va dato atto al ministro Salvini di aver ascoltato le richieste rispetto a disposizioni che avrebbero messo a rischio centinaio di sagre e di piccole manifestazioni pubbliche, ma importanti per l’identità dei territori in cui si svolgono», ha fatto sapere in una nota il presidente della Regione Luca Zaia, «tutto questo prima era sottoposto a norme estreme per la sicurezza, al pari di concerti da centomila persone. Nella maggior parte dei casi, come abbiamo fatto presente, si parla invece di piccoli eventi, di piccole sagre che sono storiche e che sono valorizzazione del contesto locale, turistico, e dei prodotti tipici. Ma sono anche una grande opportunità per autofinanziare associazioni di volontariato che si occupano in gran parte del sociale o di temi ambientali». Commentando il provvedimento, lo stesso ministro Salvini l’ha definito come un intervento di «semplificazione tanto atteso dalle realtà associative di tutto il territorio nazionale», senza eccessi di burocrazia.

A rivendicare la paternità del provvedimento sono soprattutto Fdi e Giorgia Meloni che parla di «Vittoria di Fratelli d’Italia», mentre il deputato bellunese di Fdi Luca De Carlo, che nei giorni scorsi aveva accolto l’appello delle Pro Loco e dei volontari che si occupano di organizzare questo genere di eventi, commenta con soddisfazione il nuovo regolamento: «Tutto torna come prima, esattamente come chiedevamo da tempo. Sindaci e responsabili della sicurezza potranno firmare le autorizzazioni senza troppi patemi d’animo. Ovvio che per i grandi concerti la sicurezza resta più restrittiva, ma in questo modo abbiamo salvato tutte quelle manifestazioni che sono il nervo della società e dell’offerta turistica del territorio. A inizio luglio avevamo presentato una mozione chiedendo al Governo di metterci una pezza, ora questa pezza è stata messa e lo ringraziamo».

Di fatto tutte le disposizioni di sicurezza resteranno pressoché invariate, ma ci sarà una maggior discrezionalità da parte degli incaricati su quali applicare effettivamente sul campo, relazionandosi con il contesto del momento e la portata dell’evento organizzato. «Non bisogna certo abbassare la guardia, ma ora è stato introdotto un approccio flessibile alla gestione del rischio», commenta l’onorevole bellunese Dario Bond, «un mese fa, le Pro Loco del Veneto in assemblea avevano lanciato un allarme in questo senso, in quell’occasione avevo dato il mio impegno a trovare collaborazioni e sostegno per modificare le norme. È stato fatto un buon passo in avanti, ora lavoriamo per risolvere le ultime criticità». —
 

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