Firmato l’integrativo congelata la messa in mora dell'Usl 2
FELTRE. Oggi si firma l'accordo per il contratto integrativo che assegna i fondi 2015 ai lavoratori dell'Usl 2. E non si spedisce, al momento, alcuna lettera per la messa in mora di una quota dello stipendio dei dipendenti di comparto, dal portinaio all'infermiere professionale, per rientrare del debito contratto con i diciassette ricorrenti (dirigenti sanitari non medici) che in primo grado di giudizio si sono visti riconoscere oltre sei milioni di euro di “arretrati”. A questa determinazione è giunta l'azienda Usl che ieri pomeriggio, con i segretari di tutte le sigle, si è rappresentata con il direttore generale Adriano Rasi Caldogno e con l'amministrativo Rosanna Zatta davanti al viceprefetto Carlo De Rugatis, per il terzo atto delle manovre di raffreddamento.
Sullo sfondo però rimane lo stato di agitazione proclamato in estate, e pronto a passare dallo stato di allerta dei lavoratori allo sciopero di straordinari e pronte reperibilità, qualora il “patto di non belligeranza” fra azienda e lavoratori dovesse essere disatteso. Ma già da oggi, si annuncia dalla Cgil e da Gianluigi Della Giacoma nello specifico, su iniziativa delle rsu, sarà fatta circolare fra i dipendenti la petizione che chiama in causa la Regione su una questione complessa rispetto alla quale né il governatore Zaia né il segretario generale Domenico Mantoan avrebbero finora preso posizione. «Entro l'inizio della prossima settimana contiamo di trasmettere la raccolta firme al governatore del Veneto», ribadisce Della Giacoma che nel testo originale della petizione, poi ammorbidito, chiedeva una commissione di inchiesta regionale per la rintracciabilità di un errore di attribuzione dei fondi di risultato dei professionisti non medici, appunto i vittoriosi ricorrenti, la cui vertenza ha portato alla situazione attuale “dove a pagare sono incolpevoli lavoratori”.
Ma la linea prevalsa ieri in prefettura è stata comunque quella di salvare capra e cavoli, almeno fino quando è possibile. E non sono mancati gli strali contro la Uil che, con l'iniziativa unilaterale della diffida all'Usl, avrebbe rotto il “patto di non belligeranza”. «I risultati che si sono ottenuti sono soddisfacenti», dice Fabio Zuglian, segretario Fp Cisl. «L'Usl si è assunta degli impegni precisi per non penalizzare i lavoratori. Nel frattempo tutti attendiamo, con cauto ottimismo, che la vertenza arrivi a transazione per chiudere definitivamente la vicenda. E come ha fatto presente il viceprefetto, la sospensiva dei pagamenti ai ricorrenti, accolta dal tribunale, è un segnale eloquente. La speranza è che all'udienza del 6 novembre dal giudice del lavoro si possa addivenire ad una possibile soluzione».
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