Fism, incertezze dal Comune

Il presidente delle scuole paritarie, Burlon preoccupato sui fondi di palazzo Rosso

BELLUNO. Cosa ne sarà delle scuole paritarie bellunesi? La convenzione, siglata tra il Comune e la Fism (federazione scuole materne) è scaduta due anni fa e se l’anno scorso era stata prorogata, per il 2015 ancora non ci sono certezze.

Anche se da qualche tempo il presidente della Federazione, Igor Burlon, ha chiesto di poter relazionare in Terza commissione consiliare per spiegare come stanno le cose e l’importanza di questo contributo per garantire il servizio.

«Non dimentichiamo che nel capoluogo», precisa Burlon, «noi gestiamo sette scuole per un totale di 500 bambini, e non sono numeri da poco come si capisce. Anzi sono praticamente gli stessi numeri delle pubbliche. Speriamo ci convochino in commissione così potremo dire la nostra», sottolinea il presidente che ricorda come ad oggi le difficoltà di sopravvivenza di queste scuole siano davvero elevate: «Per quanto riguarda i finanziamenti regionali per il 2014, sono stati deliberati, ma i soldi non sono ancora arrivati, e abbiamo ancora qualche arretrato perfino per il 2013. Anche a livello nazionale i 25 milioni di euro stanziati in meno per quest’anno non ci lasciano tranquilli. Sarà sicuramente un problema riuscire a far tornare tutti i conti, in questo modo. Le incertezze e le difficoltà sono troppe per il futuro e a rischio c’è il funzionamento delle scuole stesse. La scuola paritaria è stata dimenticata», prosegue ancora Burlon che aggiunge: «La proposta di rendere detraibili le rette versate dalle famiglie per queste scuole, se rappresentano un aiuto alle famiglie, non so in che modo potranno essere utili per gli istituti stessi. Gli sgravi sicuramente non porteranno altre risorse nelle casse scolastiche».

Per Burlon «siamo di fronte ad un momento di grave impasse: non c’è chiarezza da palazzo Rosso in merito a cosa intende fare per la convenzione o su altre forme di sostegno che ci permetterebbero di funzionare e di poter esprimere le nostre potenzialità. Nè dalla Regione sui tempi di erogazione dei contributi che stiamo ancora attendendo, e dallo Stato è arrivata la delibera di pagamento, ma non i soldi. E per chiudere il quadro non ci sono notizie chiare su come possano evolvere le cose nel 2015. Eppure», conclude il presidente della Fism provinciale, «i numeri dei nostri iscritti sono uguali a quelli delle statali, se non in qualche caso anche superiori».

Paola Dall’Anese

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi