Flavia Cusinato: «Il lusso in un ambiente casalingo»
CORTINA. Cortina d'Ampezzo ha visto mutare negli anni le modalità del fare vacanza. Se fino a una ventina di anni fa in vacanza a Cortina si rimaneva anche un mese di fila, oggi i turisti restano al massimo una settimana, ma la maggior parte non supera le quattro noti.
Già dall'inverno successivo ai Giochi olimpici invernali del 1956, Cortina si gremì di turisti come non mai. Era l'inizio di quella che molti definiscono l'età dell'oro. I prezzi ancora accessibili di case e alberghi, la forte ripresa dell'economia italiana e la fama acquisita, fecero diventare Cortina una località mondana in Italia e in gran parte d'Europa. E ancora oggi, a sessant’anni di distanza, resta una delle maggiori località turistiche italiane e delle Alpi, meta della ricca società e del jetset internazionale.
Da 54 anni a Cortina, alla guida dell’Hotel Ancora troviamo Flavia Cusinato che ha toccato con mano le evoluzioni turistiche.
Com'è cambiato il turista negli anni?
«I cambiamenti dei nostri vacanzieri sono l'incarnazione dei cambiamenti del mondo. L'avvento di internet, delle tecnologie, l'aumento della frenesia nella vita quotidiana, hanno inciso nello stile della vacanza. Un tempo venivano in villeggiatura signori con le loro famiglie e rimanevano qui a lungo. Oggi è tanto se a Natale si riesce ad affittare una camera per una settimana. È tutto più veloce, anche la vacanza».
Cosa chiede oggi il turista?
«Chiede di stare nel lusso, ma di sentirsi come a casa propria. L'intuizione che le cose stavano cambiando l'ho avuto nel 1984. Rimasi vedova e mi trovai da sola a gestire l'Ancora. Capii che i turisti avrebbero apprezzato il bello, la qualità, il gusto, il lusso. Così da 75 camere che avevo, con un mio progetto, ridussi le stanze a 49, creando suite e junior suite. Spazi ampi, arredati nel dettaglio, con tutti i comfort possibili, perché avevo capito che in vacanza si vuole stare comodi e sentirsi coccolati in tutto e per tutto».
Gli investimenti in una struttura alberghiera quanto incidono?
«Gli investimenti sono tutto. Ho sempre cercato di rinnovare il mio hotel, che tengo aperto nove mesi l'anno. Ho rifatto la facciata a mio gusto. Ho realizzato la “terrazza viennese” in onore e ricordo di Francesco Giuseppe, imperatore d'Austria; nel 2000 ho preso l'arredamento dall'Hotel Orologio di Abano Terme per dare un tocco magico alla mia terrazza e ho realizzato altre due terrazze con l'arredamento di Uno Più. Ho cambiato la cucina, investendo un milione di euro per il mio chef Michele Nobile, campione del mondo di cucina. Se si pensa solo al guadagno non si va lontano. Bisogna investire nell'arredamento, nella qualità del servizio. Il cliente vuole qualità, nella mia imperial suite non mancano una vasca Jacuzzi e la sauna».
Il suo rapporto con i vacanzieri com'è?
«L'atmosfera dell'Ancora è quella di una casa privata realizzata in ambienti eleganti, ricchi di storia, con notevoli pezzi di antiquariato. Con i clienti negli anni ho stretto rapporti di amicizia. Grazie anche ai miei collaboratori, i vacanzieri si sentono a casa, che è quello che vogliono. Riusciamo ancora ad avere ottimi rapporti coni nostri ospiti, anche se alcuni sono diventati un po' più arroganti, perché sono più consapevoli dei propri soldi».
La crisi economica quanto ha influito sul turismo a Cortina?
«Qui in realtà non abbiamo vissuto le crisi del 1995 e del 2008. La crisi si è sentita dopo l'avvento del Governo Monti. Da allora tanti turisti hanno scelto altre località, meno fiscali».
Tornano ancora i volti noti del cinema, della musica e dell'imprenditoria?
«La Cortina del dopo Olimpiadi sta tornando. Qui abbiamo ospitato da sempre attori, imprenditori, cantanti e ora, anche grazie ai Mondiali di sci del 2021, stanno tornando i grandi della cultura, dello sport, gli imprenditori, gli attori i cantanti, i politici, anche esteri. Cortina sta tornado a essere apprezzata e amata come un tempo».
Il futuro lo vede in rosa?
«Stiamo vivendo un buon momento. La spinta dei Mondiali è importantissima. Ci sono finanziamenti da parte della Regione per riqualificare le strutture alberghiere. C'è un piano di riqualificazione generale e c'è voglia di fare. Poi Cortina non ha nulla da invidiare a nessuno».
In che senso?
«Sono stata ovunque a promuovere il mio hotel, ma sopratutto a promuovere Cortina: dal Brasile alla Russia, dall'America all'Europa, dalla Turchia ad altre località. I servizi che diamo noi in pista con rifugi di qualità in America te li sogni. Non riesci a trovare un posto dove poter andare in bagno in pista».
I russi che tipo di clienti sono?
«Eccezionali. Arrivano sempre accompagnati da bellissime ragazze. Sono ben vestiti, amano divertirsi e spendere. Ora stanno tornando anche loro ed è un mercato importante, perché amano le Dolomiti sia in inverno che in estate».
Quale il segreto del successo?
«Secondo me si deve saper accontentare il cliente. Io accompagno a sciare i miei vacanzieri. Con un gruppo di turchi organizzai un Apres Ski in terrazza con le loro musiche e i loro cibi per farli sentire a casa. Con un gruppo di ciclisti americani abbiamo cantato l'inno degli Stati Uniti e quello italiano. Se c'è chi vuole far festa, bisogna far festa. Io non mi sono mai tirata indietro. Il mio unico obiettivo è far star bene il cliente. Sono fortunata, perché ho degli ottimi collaboratori. Cortina è tornata in pista in grande stile. Io sono convinta che i Mondiali porteranno quella carica di rinnovamento che in alcune situazioni si era spenta».(a.s.)
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