Fleming, ancora due mesi di esami con le esenzioni
BELLUNO. Ancora due mesi di analisi “convenzionate”. Nonostante i tagli che hanno messo in pericolo il servizio - in quattro anni il budget ha subito una riduzione dell’83% - i responsabili del Fleming, unico laboratorio privato nella provincia accreditato con il Sistema sanitario regionale, si dicono pronti «ad accogliere i pazienti esenti per altri due mesi, riservando loro il medesimo trattamento dato fino ad oggi. Questo, in attesa di trovare una soluzione con la Usl e con la Regione».
Il Fleming è presente da 40 anni a Belluno e conta due punti prelievo ad Agordo e in Alpago, oltre a un servizio a domicilio (mille prelievi all’anno); ha 15 tra dipendenti e collaboratori ed effettua una media di circa 150 mila esami specialistici all’anno per circa 20 mila utenti serviti. Importante il settore della medicina del lavoro e l’expertise nelle terapie anticoagulanti, con oltre mille pazienti seguiti all’anno.
«La nuova partnership con Lifebrain», dicono dal gruppo, «si inserisce in un contesto congiunturale preoccupante per il taglio di budget subito da Fleming e il rischio concreto di una riduzione significativa del servizio erogato al cittadino. Il nostro, è bene ricordarlo, è il laboratorio al servizio della maggior parte dei bellunesi, che si rivolgono alla struttura per evitare le lunghe liste di attesa e il taglio del budget mette a serio rischio la possibilità di soddisfare le richieste dei pazienti esenti, ovvero le persone più deboli e bisognose. Se la situazione non dovesse modificarsi, questi saranno costretti a spostarsi all’ospedale San Martino, il cui laboratorio già oggi fa fatica ad accogliere tutti gli utenti che vi si rivolgono. A ciò fa da sfondo un quadro nazionale che nel 2016 ha visto molte persone rinviare o rinunciare alle cure per motivi economici».
«Accogliamo con favore l’ingresso nel nostro laboratorio di un partner europeo quale Lifebrain– commenta il direttore amministrativo Ferdinando Prior - considerata la situazione attuale che vede una drastica riduzione del budget. Ringraziamo quanti ci appoggiano, e confermiamo la nostra apertura nel trovare una soluzione in stretta collaborazione con la direzione Usl, una soluzione che ci consenta di continuare a offrire i nostri servizi alle fasce più deboli, garantendo la massima qualità dell’assistenza. Siamo già in contatto per verificare quale possa essere l’alternativa migliore per poter andare incontro alle esigenze del paziente esente, anche con la concessione di un extrabudget o di uno sconto sulle tariffe».
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