Fleming, tetto massimo per i prelievi “gratuiti”

La novità è scattata da ieri nel laboratorio analisi: prevista fino alla fine dell’anno l’accettazione di dieci pazienti con esenzione al giorno previa prenotazione
Di Paola Dall’anese

BELLUNO. L’Usl taglia il budget per gli esami di laboratorio e il centro Fleming è costretto a ridurre le prestazioni in esenzione. Da ieri, infatti, è previsto l’obbligo di prenotazione delle prestazioni per chi è esente dal ticket, mentre per chi il ticket lo paga, sono previsti costi un po’ più calmierati.

«La Regione Veneto e l’azienda sanitaria bellunese hanno attuato una cospicua e grave riduzione del budget per la nostra struttura, passando dai circa 500 mila euro di tre anni fa agli attuali 85.500», precisa l’amministratore delegato di Fleming, Ferdinando Prior. «A fronte di ciò, abbiamo adottato una politica dei prezzi che rende quasi sempre più conveniente l’accesso al nostro laboratorio in regime privato, piuttosto che pagare il ticket e la quota fissa, consentendoci così di riservare l’intero budget ai cittadini esenti».

Pur tuttavia, «nel corso dello scorso anno abbiamo effettuato esami a cittadini esenti per 90 mila euro oltre il budget, soldi che non ci saranno mai rimborsati dall’Usl».

Prior evidenzia che «se il recente ingresso nel gruppo LifeBrain ci ha consentito di assorbire tale consistente perdita, è evidente che questo non può continuare per lungo tempo. Pertanto siamo stati costretti a prendere una delicata quanto dura decisione fino alla fine dell’anno. Questo dovrebbe permetterci di non sforare il budget a nostra disposizione, o perlomeno di non sforarlo con cifre come quelle dell’anno scorso».

Da ieri, quindi, i cittadini esenti sono accettati fino al massimo di 10 persone al giorno dal lunedì al venerdì solo dietro prenotazione. Superato tale numero massimo, ai pazienti che godono comunque dell’esenzione dal ticket che volessero accedere alla struttura «verrà riservato uno sconto del 50% sulle tariffe private. Per tutti gli altri la procedura rimane la stessa, cioè la possibilità di accedere al nostro laboratorio dalle 7.30 alle 9 per il prelievo. Siamo dispiaciuti noi per primi per tale decisione», conclude Prior, «anche perché c’è il rischio che qualche nostro cliente possa decidere di andare all’ospedale dove non è necessario prenotare l’appuntamento. Ma purtroppo siamo stati costretti ad agire così dai tagli ai trasferimenti che hanno colpito in particolar modo proprio i laboratori di analisi. Malgrado abbiamo chiesto all’Usl di poter rivedere il budget, la risposta è sempre stata negativa».

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